mercoledì 18 settembre 2013

Smetti di combattere con lo storage!


Vinci la battaglia grazie al software per la virtualizzazione dello storage di DataCore


Sei sotto pressione per l'aumento dei costi dello storage? Stai esaurendo lo spazio di archiviazione nel tuo data center? DataCore Software rende superfluo l’acquisto di nuovo hardware per lo storage! Grazie al software DataCore SANsymphony-V puoi accelerare le prestazioni delle applicazioni aziendali critiche e sfruttare completamente lo spazio di archiviazione esistente. Con la virtualizzazione dello storage di DataCore al servizio del tuo storage potrai godere di numerosi vantaggi: maggiore produttività, migliore continuità operativa, gestione centralizzata e amministrazione uniforme per tutti tuoi asset di archiviazione dei dati, riduzione dei tempi di inattività e soprattutto enormi risparmi sui costi.
http://www.datacore.com/International/Country/UK/stop-fighting-your-storage-hardware.aspx

martedì 17 settembre 2013

DataCore spiega le criticità di desktop e VDI virtualizzazione dei desktop

Una ricerca sulle VDI rivela i numeri e le insidie dell’adozione della virtualizzazione dei desktop nelle PMI 

http://www.tomshw.it/cont/news/datacore-spiega-le-criticita-di-desktop-e-vdi/49125/1.html

DataCore ha commissionato una ricerca sui manager IT europei per valutare la fattibilità di infrastrutture per desktop virtuali (VDI) in grado di operare economicamente e con successo in ambienti di dimensioni contenute. L’indagine è stata realizzata intervistando quasi 200 IT manager britannici, due terzi dei quali impegnati in aziende con meno di 500 dipendenti che hanno considerato, ma spesso non ancora adottato, una soluzione VDI.

I ricercatori hanno rapidamente scoperto che la maggior parte degli intervistati ha perfettamente compreso che concettualmente l’adozione di una VDI permette di abbassare i costi di possesso e la complessità degli aggiornamenti (tagliando il supporto e aumentando la longevità dell’hardware esistente). Nella realtà, la VDI è stata percepita come una soluzione troppo complessa da adottare e che richiede una quantità tale di storage che la maggior parte delle PMI non è in grado di adottare.  Tra i dati più significativi emersi dalla ricerca:
  • Il 15% delle organizzazioni con meno di 100 utenti aggiorna i desktop quando necessario senza pianificarlo in bilancio
  • La riduzione dei costi totali di possesso dei desktop è una delle aspirazioni maggiormente citate dagli intervistati (40%), seguita da vicino dalla riduzione delle attività di supporto (39%)
  • Il 12 per cento degli intervistati sostiene che, pur avendo raggiunto i propri obiettivi nell’adozione della VDI, i costi complessivi sono rimasti sostanzialmente gli stessi; e l’8 per cento ha affermato che nonostante una riduzione dei costi dei desktop, sono aumentati quelli relativi a server e storage
  • L’aumento dei costi di storage ha assorbito l’11 per cento del loro investimento
Il report rivela anche quali sono gli elementi principali che portano a resistenze nell’adozione della VDI:
  • Le PMI ritengono che i costi iniziali siano molto elevati a causa della necessità di implementare un’infrastruttura di software specializzata in grado di supportare le prestazioni e l’elevata disponibilità in ambienti di produzione
  • Le PMI apprezzano ovviamente il fatto che le VDI possano abbassare il costo totale di possesso a livello di desktop, ma sono preoccupate dai possibili costi extra, come quelli relativi allo storage
  • Le PMI ritengono che a causa dei modelli di pricing imposti dai fornitori, tipicamente concentrati sulle imprese di grandi dimensioni, le economie di scala promesse non siano automaticamente replicabili in ambienti con 100-200 postazioni di lavoro.
Il report completo può essere scaricato dall’indirizzo http://www.datacore.com/CR-DataCore-VDI )

lunedì 9 settembre 2013

Tom's Hardware: Per il data center definito dal software è il momento decisivo

George Teixeira, CEO di DataCore Software, fa il punto sul nuovo modo di interpretare il data center in chiave software

Per molto tempo i responsabili IT aziendali hanno sentito la frase "virtualizzate o rimarrete indietro", e dopo avere verificato la validità di questo messaggio non hanno potuto negare i benefici che derivano dalla sua applicazione, dando così il via alla corsa alla virtualizzazione. Oggi, osserva Teixeira, si assiste alla spinta per la creazione di data center definiti dal software.

Ovviamente, c’è una certa attesa per capire se questi ambienti più flessibili e innovativi saranno in grado di gestire adeguatamente i requisiti prestazionali e di disponibilità delle applicazioni aziendali critiche, specialmente quando si esamina l’elemento storage dell’equazione. In passato i decisori aziendali avevano buone ragioni per preoccuparsi, ma oggi hanno un ottimo motivo per festeggiare le nuove piattaforme di virtualizzazione dello storage, che hanno dimostrato di poter superare gli ostacoli legati all’I/O.


 
George Teixeira
Proprio come avvenuto con gli hypervisor per i server, che hanno messo a disposizione una piattaforma operativa virtuale, un simile approccio nello storage sta trasformando velocemente, osserva il manager, le metriche economiche della virtualizzazione nelle organizzazioni di qualunque dimensione offrendo la velocità, la scalabilità e la disponibilità continua necessarie per sfruttare appieno i benefici dei data center definiti dal software.



Tra gli altri benefici particolari tra quelli ampiamente riconosciuti ci sono:
  • L’eliminazione dei colli di bottiglia nell’I/O dello storage dei data center virtualizzati
  • Lo sfruttamento efficace delle risorse di storage per ottenere prestazioni applicative sempre maggiori
  • La garanzia di applicazioni veloci e sempre disponibili senza dover fare grandi investimenti in storage
I rallentamenti delle prestazioni causati dai colli di bottiglia dell’I/O e i fermo-macchina provocati da malfunzionamenti legati allo storage sono due dei principali motivi per cui le imprese hanno evitato di virtualizzare le loro applicazioni di primo livello, come SQL Server, Oracle, SAP ed Exchange. Questa tendenza è emersa chiaramente nella recente "Terza indagine annuale sullo stato della virtualizzazione" realizzata da DataCore Software.

Dall’indagine è emerso che il 42 per cento di chi ha risposto ha segnalato il decadimento delle prestazioni o l’impossibilità di soddisfare le esigenze prestazionali come ostacoli alla maggiore virtualizzazione dei carichi di lavoro. Eppure, efficaci piattaforme di virtualizzazione dello storage stanno superando con successo queste difficoltà. Lo fanno utilizzando tecniche di caching adattativo e di aumento delle prestazioni indipendenti dai dispositivi che permettono di assorbire carichi di lavoro estremamente variabili, consentendo così alle applicazioni di girare più velocemente in modalità virtualizzata.

L’indagine ha anche rivelato che il 44 per cento di chi ha risposto ritiene che i costi sproporzionati relativi allo storage siano un ostacolo alla virtualizzazione. Anche in questo caso, però, efficaci piattaforme per la virtualizzazione dello storage sono oggi in grado di offrire una soluzione, grazie a funzionalità come l’auto-tiering, che ottimizza l’uso delle risorse più costose gestendole insieme a dischi fissi di maggiore capacità e minore costo.

Una piattaforma software di questo tipo tiene sotto costante controllo il comportamento dell’I/O ed è in grado di scegliere automaticamente in tempo reale e in modo intelligente cosa utilizzare tra memorie cache dei server, storage flash e tradizionali risorse basate su disco. Questo garantisce che ogni carico di lavoro venga assegnato al dispositivo o al livello di storage più adatto in base alle priorità e all’urgenza.

Il risultato è che oggi un data center definito dal software è in grado di offrire alle applicazioni più importanti livelli di prestazioni mai raggiunti prima, con un’efficienza ottimale nella gestione dei costi e con il massimo ritorno sugli investimenti già effettuati nello storage.

Una volta virtualizzate le applicazioni di primo livello che fanno un uso intensivo dell’I/O, la piattaforma di virtualizzazione dello storage ne garantisce la disponibilità. Lo fa eliminando gli anelli deboli e gli elementi non funzionanti tramite separazione fisica invisibile a livello applicativo che riguarda diversi locali o siti remoti e che grazie a funzionalità di auto-recovery garantisce i più elevati livelli di continuità operativa.

La giusta piattaforma, evidenzia Teixeira, può virtualizzare in modo efficace qualunque tipologia di storage venga utilizzata, sia collegata direttamente sia connessa via SAN, per ottenere un ambiente di storage robusto e reattivo in grado di supportare ambienti IT virtuali altamente dinamici.

In conclusione, le piattaforme di virtualizzazione dello storage hanno portato al momento decisivo per il data center definito dal software. Le prestazioni, la velocità e l’elevata disponibilità necessarie ad applicazioni e database critici in ambiente virtualizzato oggi sono state raggiunte. Le barriere sono state rimosse ed esiste un percorso chiaro e supportato, ritiene DataCore, per ottenere un’ancora maggiore efficienza nella gestione dei costi.

mercoledì 4 settembre 2013

Tom's Hardware: L'adozione di SSD veloci frenata dai budget risicati

Le applicazioni rallentano ma la soluzione che è a portata di mano spesso viene respinta per motivi di budget.

Cosa può desiderare di più il reparto IT dei nuovi irresistibili dispositivi SSD?
Basta guardare il volto stupito degli utenti quando si aggiornano i loro sistemi con questi dispositivi, osserva Augie Gonzalez, Director of Product Marketing di DataCore Software, perché le applicazioni virtualizzate una volta lente diventano di colpo ultraveloci.

Poi però il sogno finisce quando la pur ben motivata richiesta di richiesta di diversi terabyte di flash per i server viene "rinviata", che poi è la parola in codice che in realtà sta per "Respinta". Insomma, non ci sono quattrini.

Ironicamente, osserva però Gonzales, gli stessi revisori dei conti raccomandano di valutare velocemente nuovi progetti di virtualizzazione dei server per ridurre ulteriormente il numero delle macchine fisiche presenti nei data center. Sembra proprio che non abbiano sentito la prima parte del ragionamento sugli SSD. Il consolidamento dei server rallenta le app mission critical - come SQL Server, Oracle, Exchange e SAP - fino a renderle inutilizzabili.

E le memorie flash possono riportare la rapidità perduta. Però non ci sono i quattrini per il loro acquisto.Questo scenario si verifica molto più di frequente di quanto non ci si aspetti, speiga Gonzales.. Secondo un recente sondaggio su 477 professionisti IT realizzata da DataCore Software, tutto si riduce a una questione fondamentale: i costi relativi allo storage.
Le valutazioni sui costi scoraggiano le organizzazioni dall’adottare memorie flash e SSD nelle loro nuove implementazioni di virtualizzazione. Più di metà delle persone che hanno risposto (50,2 per cento) ha affermato di non prevedere l’utilizzo di flash/SSD nei progetti di virtualizzazione a causa dei costi.

Eppure, spiega Gonzales, una soluzione esiste, ed è molto probabile che venga approvata da chi gestisce il budget pur soddisfacendo la comunità degli utenti.
Invece di riempire indiscriminatamente i server di flash, il manager di Datacore suggerisce di utilizzare il software per condividere un numero inferiore di schede flash con diversi server utilizzando pool di storage misti.

Un efficace esempio, spiega, è l’utilizzo di tecniche di virtualizzazione dello storage agnostiche rispetto all’hardware e ai suoi produttori confezionate in un software portabile in grado di indirizzare dinamicamente i carichi di lavoro verso la tipologia (o il livello) di storage più adeguato. Ovviamente i server possono condividere le memoria a stato solido in altri modi. Le batterie ibride, per esempio, per contenere i costi uniscono una certa quantità di flash agli HDD.

Il software per la virtualizzazione dello storage indipendente dai dispositivi, invece, fornisce auto-tiering, thin provisioning, pooling, caching avanzato in lettura/scrittura e numerosi servizi di replicazione/snapshot in modo uniforme su qualunque dispositivo flash/SSD/HDD già installato.
Il software, osserva Gonzales, permette il migliore sfruttamento delle risorse hardware disponibili al costo più basso, indipendentemente da chi lo ha prodotto o dal modello che è stato scelto.

lunedì 2 settembre 2013

Il virtual desktop a misura di PMI targato DataCore

Un nuovo software per desktop virtuali, nuove funzionalità e soluzioni entry-level ideali per ambienti con un numero di postazioni compreso fra 25 e 200    
È stato recentemente annunciato DataCore VDS 2.0, soluzione che rende economicamente conveniente l’adozione di una infrastruttura di desktop virtuali (VDI) in grado di mantenersi costantemente in modalità ‘stateful’. La nuova release è disponibile anche in una versione entry-level per 25 desktop virtuali, una scelta dettata dalla volontà di avvicinare alla virtualizzazione del desktop anche le aziende di dimensioni medio-piccole. Sono state apportate anche numerose migliorie alla piattaforma software per la gestione di desktop e server virtuali. Tra queste spiccano l’ottimizzazione delle prestazioni per velocizzare i tempi di risposta, una nuova opzione di protezione dei server VDI battezzata Hot Standby e il supporto all’accesso Single Sign-On (SSO) e ad Active Directory (AD). Nuove procedure guidate, modelli e strumenti per aumentare il livello di integrazione con le piattaforme Microsoft VDI e Windows Server 2012 e i loro servizi di erogazione e di desktop remoto completano le novità della soluzione, già disponibile tramite una selezione di business partner europei autorizzati, preparati e certificati.
 
VDI accessibile anche alle piccole e medie imprese

“DataCore VDS 2.0 supera le difficoltà che le aziende di piccole e medie dimensioni incontrano nell’adozione delle VDI e risponde alla grande richiesta di mercato di soluzioni convenienti per la virtualizzazione dei desktop in una situazione dove i budget limitati e la crisi economica stanno avendo riflessi negativi su tutte le decisioni IT – sottolinea Rémi Bargoing, nominato alla fine di maggio country manager della filiale italiana. La nuova release permette ai nostri partner di offrire soluzioni VDI convenienti e ad alta produttività tagliate su misura per ambienti da 25 a 200 desktop virtuali”. Al contrario di altre soluzioni VDI molto complesse che sono state progettate, con i relativi costi, per installazioni di mille desktop o più, DataCore VDS 2.0 abbatte tutte le barriere riducendo nel contempo i costi di ciascun desktop virtuale.
Di fatto le piccole e medie imprese vogliono adottare la virtualizzazione dei desktop per gli stessi motivi delle grandi aziende, ovvero ridurre i costi di gestione dei desktop, incrementare la produttività e aumentare l’agilità aziendale; purtroppo queste realtà non sono in grado di affrontare i costi elevati e le complessità delle soluzioni di livello enterprise, non compatibili con ambienti di piccole dimensioni.
DataCore VDS 2.0 riduce drasticamente le complessità e riduce in modo significativo i costi della singola istanza VDI poiché è stato proprio progettato, in termini di dimensioni e prezzo, per le piccole e medie aziende e per un uso dipartimentale.


http://www.soiel.it/res/news_dettaglio/id/600/p/il-virtual-desktop-a-misura-di-pmi-targato-datacore