Indagine DataCore: quasi un'azienda su due non riesce a prevedere gli impatti della server e client virtualization sulle strutture di conservazione dei dati. Vmware sepre al top, uno su dieci usa Hyper-V.
Un'indagine realizzata a gennaio da DataCore Software su 450 realtà europee e nord americane rivela che la maggioranza delle strutture It delle imprese di grandi e medie dimensioni non tiene nella giusta considerazione lo storage quando implementa ambienti operativi virtualizzati.
Quasi la metà degli intervistati (43%) non è stata in grado di prevedere l'impatto che lo storage avrebbe avuto sui costi di virtualizzazione dei server e dei desktop o ha evitato di dare il via al progetto di virtualizzazione perché i costi legati allo storage potevano apparire troppo elevati.
Come risultato si è verificato un ritardo nell'implementazione dei loro progetti di virtualizzazione. Tra coloro che hanno implementato la virtualizzazione dei server, il 66% ha citato un sostanziale incremento dei costi di storage come il problema più grande a cui far fronte.
Quasi il 40% sostiene che l'infrastruttura di storage rallenta le prestazioni applicative o limita la disponibilità delle applicazioni stesse, mentre oltre il 20% indica che la continuità operativa è più difficile da ottenere.
Oltre il 56% ora si rende conto che il consolidamento crea colli di bottiglia nell'I/O che gli impedisce di migliorare il livello della virtualizzazione.
Quasi un amministratore It su quattro ha anche ammesso di sentirsi frenato dal suo fornitore di hardware per lo storage. Un terzo di questi intervistati ha sottostimato i costi che la virtualizzazione di server/desktop avrebbe aggiunto ai loro budget di storage.
Il 41% di tutti gli intervistati, infine, ha dichiarato di dover gestire due o più diversi sistemi di storage dello stesso fornitore, mentre oltre il 60% sostiene di non potere gestire tutte le risorse di storage come unico pool.
La grande maggioranza delle strutture deve ancora concretizzare i benefici derivanti dai servizi cloud sul fronte storage. Peraltro, il 70% degli intervistati ha dichiarato che la caratteristica più importante dello storage legato al cloud sarebbe quella di avere accesso a più spazio su disco.
Anzi: molto più spazio su disco, in modo da poter ottenere anche funzionalità di disaster recovery.
Quasi tutti gli intervistati (95%) hanno detto di apprestarsi nel corso dei prossimi 12 mesi a implementare software di virtualizzazione di server e desktop di Vmware, Microsoft o Citrix. L'adozione di Microsoft Hyper-V sarebbe in crescita, mentre in cima alle preferenze ci sarebbe sempre Vmware. Quasi il 65% pensa di adottare Vmware, mentre il 10% dichiara di avere identificato in Hyper-V la piattaforma di riferimento.
Il 48% degli intervistati sta già sfruttando i benefici derivanti dall'adozione di software per la virtualizzazione dello storage, utilizzato per contrastare le difficoltà legate allo storage nei progetti di virtualizzazione di server e desktop.
Quasi la metà degli intervistati (43%) non è stata in grado di prevedere l'impatto che lo storage avrebbe avuto sui costi di virtualizzazione dei server e dei desktop o ha evitato di dare il via al progetto di virtualizzazione perché i costi legati allo storage potevano apparire troppo elevati.
Come risultato si è verificato un ritardo nell'implementazione dei loro progetti di virtualizzazione. Tra coloro che hanno implementato la virtualizzazione dei server, il 66% ha citato un sostanziale incremento dei costi di storage come il problema più grande a cui far fronte.
Quasi il 40% sostiene che l'infrastruttura di storage rallenta le prestazioni applicative o limita la disponibilità delle applicazioni stesse, mentre oltre il 20% indica che la continuità operativa è più difficile da ottenere.
Oltre il 56% ora si rende conto che il consolidamento crea colli di bottiglia nell'I/O che gli impedisce di migliorare il livello della virtualizzazione.
Quasi un amministratore It su quattro ha anche ammesso di sentirsi frenato dal suo fornitore di hardware per lo storage. Un terzo di questi intervistati ha sottostimato i costi che la virtualizzazione di server/desktop avrebbe aggiunto ai loro budget di storage.
Il 41% di tutti gli intervistati, infine, ha dichiarato di dover gestire due o più diversi sistemi di storage dello stesso fornitore, mentre oltre il 60% sostiene di non potere gestire tutte le risorse di storage come unico pool.
La grande maggioranza delle strutture deve ancora concretizzare i benefici derivanti dai servizi cloud sul fronte storage. Peraltro, il 70% degli intervistati ha dichiarato che la caratteristica più importante dello storage legato al cloud sarebbe quella di avere accesso a più spazio su disco.
Anzi: molto più spazio su disco, in modo da poter ottenere anche funzionalità di disaster recovery.
Quasi tutti gli intervistati (95%) hanno detto di apprestarsi nel corso dei prossimi 12 mesi a implementare software di virtualizzazione di server e desktop di Vmware, Microsoft o Citrix. L'adozione di Microsoft Hyper-V sarebbe in crescita, mentre in cima alle preferenze ci sarebbe sempre Vmware. Quasi il 65% pensa di adottare Vmware, mentre il 10% dichiara di avere identificato in Hyper-V la piattaforma di riferimento.
Il 48% degli intervistati sta già sfruttando i benefici derivanti dall'adozione di software per la virtualizzazione dello storage, utilizzato per contrastare le difficoltà legate allo storage nei progetti di virtualizzazione di server e desktop.
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