giovedì 24 settembre 2015

DataCore, al centro dello storage batte un cuore software

http://issuu.com/reportec/docs/flip153/5?e=17940332/30255463



L’utopia dell’all-flash e i buoni frutti del software-defined



George Teixeira, presidente e Ceo di DataCore


Oggi la flash sembra trovare collocazione naturale nella struttura di storage e si sta gradualmente integrando con le esistenti tecnologie basate su dischi. L’eccessivo entusiasmo intorno a questa tecnologia sta lentamente scemando per tornare a livelli più normali, come si può notare dal risultante consolidamento dei produttori. Questo indispensabile processo dimostra che la flash, anche se riconosciuta come capace di cambiare le regole del gioco, ha bisogno di essere utilizzata in modo più pratico e integrata con le tecnologie a disco esistenti.
La flash, infatti, si è dimostrata eccellente in carichi di lavoro specializzati che richiedono elevate velocità di lettura, come nei database, ma non una soluzione conveniente per tutti i carichi. Per questo al momento costituisce ancora una piccola frazione dello storage installato complessivo.
Al capo opposto, i dischi fissi Sata a basso costo continuano a migliorare anche grazie all’utilizzo di tecnologie come quelle basate sull’elio per supportare capienze enormi (fino a 10 TB per unità), ma non vantano prestazioni elevate e sono quindi più lenti. Ci siamo a lungo cullati nell’illusione che i clienti arrivassero a un utopico 100% di tecnologia flash, ma in realtà questo non è possibile a causa dei costi elevati e e delle dimensioni della base installata. Quello che sembra mancare è un software intelligente in grado di unificare il nuovo mondo della flash con quello esistente, e in continua evoluzione, dei dischi.
Il mercato delle unità Sata, grazie al loro costo contenuto, non ha rallentato ed è quindi indispensabile trovare il giusto bilanciamento tra le tecnologie flash e Sata per sfruttare al massimo gli investimenti in storage aziendale utilizzando efficacemente tutte le risorse disponibili. Tutti i produttori di flash stanno cercando di creare uno stack di servizi flash, partendo però da zero. Questo impedisce a molti di loro di crescere, dato che manca una differenziazione competitiva.

Organizzare le risorse in pool
Il software-defined storage consolidato e di terze parti considera entrambe le tecnologie semplicemente come contenitori di dati ed è in grado di applicare una suite completa di servizi di storage sia alle unità flash sia a quelle Sata. Per esempio, DataCore offre il più potente stack flash di livello aziendale oggi disponibile, permettendo di creare e condividere facilmente pool di storage utilizzando la flash interna e l’archiviazione su disco disponibile sui server o integrando flash e dischi installati separatamente.

In pratica, il software-defined storage è in grado di integrare e ottimizzare qualunque tecnologia basata su flash e qualunque dispositivo a disco nell’ambito di implementazioni di San virtuali o all’interno dell’infrastruttura globale di archiviazione. Il software-defined storage può riunire entrambi i mondi, e personalmente vedo il software come la chiave per l’unificazione dei dischi esistenti, di quelli nuovi e delle tecnologie flash.

Le operazioni di scrittura
Per capire ancora meglio, provate a guardare che cosa sta accadendo con l’accelerazione delle unità Sata. Rispondendo alle esigenze dei suoi clienti, DataCore è la prima azienda a proporre un nuovo acceleratore delle operazioni di scrittura casuale per dischi Sata. La tecnologia flash, infatti, è una valida soluzione in fase di lettura, ma non altrettanto efficace nella scrittura; i dischi Sata, invece, sono molto più economici, ma lenti. I carichi di lavoro che prevedono fasi intensive di scrittura vedono coinvolti sistemi Raid-5 e applicazioni transazionali critiche come database, SharePoint, Erp ed elaborazione di transazioni online (Oltp). Il Random Write Accelerator è in grado di aumentare fino a trenta volte le prestazioni di scrittura di quei carichi di lavoro che hanno pesanti attività di scrittura in ordine casuale.

L’aumento delle prestazioni in scrittura è molto più evidente sui dischi fissi Sata, dove a ogni operazione di scrittura corrispondono significativi ritardi legati alla rotazione del supporto e alla ricerca del dato per aggiornare meccanicamente i blocchi sui piatti rotanti. L’acceleratore consente di ottenere velocità simili a quelle della flash a costi molto più contenuti. Ovviamente, i carichi di lavoro con operazioni intensive di scrittura che utilizzano la flash sono ancora più veloci.



Isole separate
Nello storage è anche indispensabile fare attenzione a non creare isole diverse e separate. Ogni dispositivo flash ha il proprio stack di funzionalità esclusive, ma che cosa succede quando sistemi diversi devono lavorare insieme? Questi stack software indipendenti e diversi creano “isole di storage separate”, ovvero quello che abbiamo cercato di evitare nell’ultimo decennio.

Le San virtuali, i sistemi convergenti e i dispositivi flash hanno continuato a proliferare, creando un numero sempre maggiore di macchine che vanno gestite individualmente e questo si traduce in isole indipendenti di storage all’interno dell’organizzazione It. La capacità di unificare e federare queste isole può essere d’aiuto per risolvere questo problema, spingendo tutta l’azienda verso una convergenza gestionale e funzionale.
Il risultato è che i sistemi di storage una volta isolati – da flash e dischi installati nei server alle batterie San esterne, fino allo storage su cloud pubblico – possono diventare parte di un pool virtuale accessibile da tutta l’azienda e organizzato su livelli determinati dalle caratteristiche specifiche delle varie tipologie di storage. Marchi di storage diversi, sistemi convergenti stand alone e San virtuali e sistemi di storage esterni dipendenti dall’hypervisor non esistono più come “isole”, ma possono essere integrati in un’infrastruttura globale di storage.
L’amministratore di sistema può facilmente mettere a disposizione la capienza, massimizzare l’utilizzo delle risorse e impostare policy di alto livello per permettere al software di selezionare dinamicamente il livello di storage e i percorsi più appropriati per raggiungere le prestazioni e la disponibilità desiderati. Solo giunti a questo punto è possibile comprendere il vero valore che la tecnologia flash avrà nell’infrastruttura It del futuro.
Lo stato di fatto della tecnologia flash
Ma quanto è diffusa l’adozione della tecnologia flash nei data center? Nella nostra recente Global Survey su 500 professionisti t realizzata ad aprile 2015, oltre la metà degli intervistati (53%) ha detto di avere attualmente meno del 10% della capacità allocata su storage flash. Il numero dei partecipanti che dichiara di avere oltre il 40% dei dati archiviati su questa tecnologia è limitato al 9%. Un altro numero che testimonia lo stato di fatto della flash è che, anche se la penetrazione aumenta, questa tecnologia è ancora assente nel 28% dei casi, mentre il 16% degli intervistati ha dichiarato di non avere raggiunto l’accelerazione delle prestazioni prevista.

martedì 22 settembre 2015

ComputerWorld: Quando lo storage non dipende dall’hardware

Il caso del comune di Bologna dimostra come è possibile ottenere risparmi e sfruttare meglio l’infrastruttura di storage esistente con un approccio software defined realizzato con tecnologie DataCore


Quanto costa migliorare l’efficienza di un sistema di storage? Non poco se si considera l’aggiornamento dell’hardware e la complessità di integrare e far convergere sistemi diversi.
L’elemento critico è generalmente la capacità di vecchie SAN (storage area network) di gestire i picchi di attività di un moderno sistema di storage virtualizzato, capace, in alcuni momenti, di trovare colli di bottiglia anche nelle migliori infrastrutture di rete.
Tra le imprese che che finiscono sempre più spesso per confrontarsi con queste problematiche, dovendo gestire grandi quantità di dati anche sensibili, ci sono quelle dedicate a offrire servizi al pubblico, come le amministrazioni locali.
Le amministrazioni pubbliche sono infatti obbligate a garantire business continuity e prestazioni costanti anche in caso di picchi di attività ripidi e poco prevedibili. Il tutto dovendo sottostare, coi tempi che corrono, a rigidissimi vincoli di bilancio.
La quadratura del cerchio si può ottenere migliorando l’efficienza dell’esistente, intervenendo il meno possibile sull’aggiornamento dell’hardware, così da contenere i costi e applicando un’infrastruttura software di gestione molto flessibile, secondo l’impostazione detta software-defined storage. Questo approccio mette insieme hardware diversi connessi attraverso una SAN virtuale, capace di far fronte alle variazioni di intensità dell’attività e all’indisponibilità di alcuni componenti, meglio di molte strutture fisiche.
Ci si avvicina così al modello dell’iper-convergenza, ottenuta integrando al massimo i sistemi, collegando direttamente i Nas ai server e riducendo la complessità dell’infrastruttura, i cablaggi e le connessioni, lasciando che sia poi l’intelligenza del software a risolvere i problemi di topologia.

Il caso del comune di Bologna

Qualcosa di simile è stato realizzato lo scorso anno dall’amministrazione della città di Bologna, con i suoi 4300 dipendenti per 3500 postazioni di lavoro, 50 uffici e 200 scuole direttamente collegate all’infrastruttura. Quest’ultima era costituita da 2 server farm connesse in banda larga e contenenti 250 server, necessari a gestire un volume di 50 TB di dati.
Il system integrator bolognese 3Cime, che ha vinto la gara, ha dovuto spremere dal sistema una migliore affidabilità e continuità di funzionamento, aggiungere prestazioni e sostituire solo una parte dell’hardware ormai datato. Il tutto con una spesa contenuta al massimo.
Per questo è stata adottata la tecnica del software-defined storage, a partire dalla piattaforma SANsymphony-V10 di DataCore. In questo modo il sistema è diventato del tutto indipendente dall’hardware, a vantaggio dell’espandibilità futura, integrando senza problemi, secondo quanto dichiarato dall’AD di 3Cime, “storage IBM, Netapp, Nexsan e dischi flash HGST con 4 livelli di Tier sui due nodi metropolitani”.
Il progetto, portato a termine in sei mesi, ha raggiunto l’obiettivo primario del contenimento dei costi, anche in termini di manutenzione e gestione, portando inoltre una semplificazione delle operazioni di backup. Un buon risultato, sottolineato dal fatto che la stessa 3Cime è stata incaricata di proseguire il lavoro integrando le funzioni di disaster recovery, e un bell’esempio per i molti comuni italiani che hanno l’assoluta necessità di migliorare i propri servizi anche in epoca di spending review.

lunedì 21 settembre 2015

Sempre più storage flash in azienda e nel cloud, ma va usato con attenzione

Sempre più Flash in azienda e nel cloud, ma va usato con attenzione


Oggi la tecnologia flash sembra trovare collocazione naturale nella struttura di storage e si sta gradualmente integrando con le esistenti tecnologie basate su dischi. Come spesso avviene con le nuove tecnologie, a una fase iniziale di assoluto entusiasmo si sta sostituendo un approccio più meditato basato su indicatori economici. E' un processo, nota George Teixeira, CEO di DataCore, che dimostra che la tecnologia flash, anche se riconosciuta come capace di cambiare le regole del gioco, ha bisogno di essere utilizzata in modo più pratico e essere adeguatamente integrata con le tecnologie a disco esistenti.

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"È davvero la tempesta perfetta" - DataCore svela un rivoluzionario software per l'I/O parallelo

All'evento si possono ammirare anche nuove architetture di riferimento iper-convergenti,
casi utente VMware applicati al mondo reale e notevoli passi avanti nelle prestazioni
dei server virtuali

Video DataCore Parallel I/O
YouTube: https://www.youtube.com/watch?t=7&v=NFK9EEfsbjk 



DataCore Software, azienda leader nel Software-Defined Storage, in occasione del VMworld 2015 (USA) espone la sua architettura iper-convergente definita "meno è meglio". I clienti e i partner di VMware possono così valutare in prima persona la tecnologia di I/O parallelo adattativo capace di sfruttare gli odierni sistemi di elaborazione multi-core, eliminando così i colli di bottiglia che frenano le prestazioni I/O nel settore IT.

"È davvero la tempesta perfetta," ha dichiarato Ziya Aral, Chairman di DataCore. "L'unione di processori multi-core a densità sempre più elevata, di una efficiente progettazione di CPU/memorie e del software per l'I/O parallelo di DataCore porta a una nuova categoria di server di storage e di sistemi iper-convergenti in grado di cambiare le metriche delle prestazioni dello storage in tutto il settore... e non di poco. Mano a mano che pubblicheremo una sempre più ampia lista di benchmark e di risultati prestazionali ottenuti nel mondo reale, l'impatto di questa tempesta diventerà chiaro."

Allo VMworld, lo staff di consulenti tecnici di DataCore illustra lo stato dell'arte delle tecniche utilizzate per ottenere la sempre maggiore densità di VM necessaria a rispondere alle notevoli esigenze di I/O delle applicazioni di primo livello di categoria enterprise. DataCore evidenzia l'ottimizzazione delle prestazioni ottenibile con i carichi di lavoro che prevedono intense operazioni di elaborazione dati o di I/O, tipici per esempio nei principali sistemi di online transaction processing (OLTP), analytics in tempo reale, business intelligence e data warehouse. Questi risultati si sono dimostrati ancora più importanti in applicazioni aziendali critiche verticali basate sui database Microsoft SQL Server, SAP e Oracle, che sono il cuore di qualunque grande impresa.

Al VMworld, DataCore ha anche presentato ai clienti e ai partner di VMware altre importanti novità e innovazioni. Tra queste:
  •          Soluzioni software iper-convergenti per applicazioni aziendali e carichi di lavoro OLTP di elevato livello che utilizzano il software DataCore™ AdaptiveParallel I/O
  •          Nuove architetture di riferimento 'Proven Design' per server Lenovo, Dell, Huawei, Fujitsu e Cisco che comprendono configurazioni di ogni dimensione
  •          Una partnership a livello mondiale con Curvature per offrire ai clienti un nuovo modello economicamente rivoluzionario di gestione dell'approvvigionamento e del ciclo di vita di prodotti di storage, servizi dati e gestione centralizzata
  •          L'anteprima delle future funzionalità VVOL di DataCore
  •          L'ampliamento delle funzionalità cluster, ideali per suddividere i sistemi iper-convergenti su distanze metropolitane



Tom's Hardware: Come usare lo storage flash in modo ottimale

La tendenza della flash ovunque si sta trasformando in flash dove serve. Come adottare in modo ottimale la tecnologia lo suggerisce un esperto del settore

Oggi la tecnologia flash sembra trovare collocazione naturale nella struttura di storage e si sta gradualmente integrando con le esistenti tecnologie basate su dischi. Come spesso avviene con le nuove tecnologie, a una fase iniziale di assoluto entusiasmo si sta sostituendo un approccio più meditato basato su indicatori economici. In sostanza, l'entusiasmo sta tornando livelli quasi normali e a considerazioni sul suo uso realmente dove serve.
E' un processo, osserva George Teixeira, CEO di DataCore, che dimostra che la tecnologia flash, anche se riconosciuta come capace di cambiare le regole del gioco, ha bisogno di essere utilizzata in modo più pratico e essere adeguatamente integrata con le tecnologie a disco esistenti.
                                             Flash si, ma con attenzione
flash storage icon
Va infatti considerato che la flash si è dimostrata una tecnologia eccellente laddove si ha a che fare con carichi di lavoro specializzati che richiedono elevate velocità di lettura, come nei database, ma non una soluzione conveniente per tutti i carichi elaborativi. Per questo al momento costituisce ancora solo una ridotta percentuale dello storage installato complessivo.
Al capo opposto, i dischi fissi SATA a basso costo continuano, osserva il manager, a migliorare anche grazie all'utilizzo di tecnologie come quelle basate sull'elio che permettono di sviluppare dispositivi in grado di supportare capienze di fino a 10 TB per unità, ma non vantano prestazioni elevate e sono quindi più lenti.
In sostanza, i produttori si sarebbero a lungo cullati nell'illusione che le aziende clienti arrivassero a un utopico 100% di tecnologia flash, ma in realtà questo non si sta verificando e forse è del tutto impossibile a causa dei costi elevati e delle dimensioni della base installata, una realtà con cui si deve fare necessariamente conto soprattutto in periodi critici come l'attuale. Quello che sembra mancare è anche un software in grado di unificare il mondo della flash con quello esistente, e in continua evoluzione, dei dischi.
Il mercato delle unità SATA, osserva ancora Teixeira, grazie al loro costo contenuto, non ha rallentato ed è quindi indispensabile trovare il giusto bilanciamento tra le tecnologie flash e SATA per sfruttare al massimo gli investimenti in storage aziendale utilizzando efficacemente tutte le risorse disponibili.

La soluzione nel software defined storage e risorse in pool

Un aiuto nell'affrontare e risolvere il problema viene dal software defined storage. Il software-defined storage consolidato e di terze parti considera entrambe le tecnologie semplicemente come contenitori di dati ed è in grado di applicare una suite ampia di servizi di storage sia alle unità flash sia a quelle SATA. Ad esempio, permettendo di creare e condividere facilmente pool di storage utilizzando la flash interna e lo storage su disco disponibile sui server o integrando flash e dischi installati separatamente.
In pratica, il software-defined storage si prospetta in grado di integrare e ottimizzare le diverse tecnologie basate su flash e i diversi dispositivi a disco nell'ambito di implementazioni di SAN virtuali o all'interno dell'infrastruttura globale di storage. Il software-defined storage può infatti riunire entrambi i mondi e costituire la chiave per l'unificazione dei dischi esistenti, di quelli nuovi e delle tecnologie flash.
sds principles1 fonte datacore
I principi del SDS (fonte DataCore)

Attenzione alle isole separate

Nello storage è anche indispensabile, ha spiegato Teixeira, fare attenzione per non creare isole diverse e separate. Ogni dispositivo flash ha il proprio stack di funzionalità esclusive, ma che cosa succede quando sistemi diversi devono lavorare insieme? Questi stack software indipendenti e diversi creano "isole di storage separate", ovvero quello che si è cercato di evitare nell'ultimo decennio.
Le SAN virtuali, i sistemi convergenti e i dispositivi flash hanno però continuato a espandersi, creando un numero sempre maggiore di macchine che vanno gestite individualmente e che si traduce in isole indipendenti di storage all'interno dell'organizzazione IT.
La capacità di unificare e federare queste isole di storage, trattando ognuno di questi scenari come caso esemplificativo di architettura unificante di software-defined storage, può essere d'aiuto per risolvere questo problema, spingendo tutta l'azienda verso una convergenza gestionale e funzionale.
George Teixeira 2015 ridottaIl risultato è che i sistemi di storage una volta isolati – da flash e dischi installati nei server alle batterie SAN esterne, fino allo storage su cloud pubblica – possono diventare parte di un pool virtuale accessibile da tutta l'azienda e organizzato su livelli determinati dalle caratteristiche specifiche delle varie tipologie di storage. Marchi di storage diversi, sistemi convergenti stand alone e SAN virtuali e sistemi di storage esterni dipendenti dall'hypervisor non esistono più come "isole", ma possono essere integrati in un'infrastruttura globale di storage.
L'amministratore di sistema, in un tale scenario, può così più facilmente mettere a disposizione la capienza, massimizzare l'utilizzo delle risorse e impostare policy di alto livello per permettere al software di selezionare dinamicamente il livello di storage e i percorsi più appropriati per raggiungere le prestazioni e la disponibilità desiderati.
George Teixeira

Lo stato di fatto della tecnologia flash

Ma quanto è diffusa l'adozione della tecnologia flash nei data center? In un recente Global Survey su 500 professionisti IT realizzata da DataCore in aprile di quest'anno, ha illustrato Teixeira, oltre la metà degli intervistati (53 per cento) ha evidenziato di avere attualmente meno del 10 per cento della capacità allocata su storage flash.
Il numero dei partecipanti che ha dichiarato di avere oltre il 40 per cento del suo storage su questa tecnologia è risultato limitato (si fa per dire, viene da far presente a Teixeira, visto che si tratta tutto sommato di una tecnologia abbastanza recente) al 9 per cento.
Un altro dato che testimonierebbe lo stato di fatto della tecnologia flash è che anche se la sua adozione appare in crescita, questa tecnologia è ancora assente nel 28 per cento dei casi, mentre il 16 per cento degli intervistati ha dichiarato di non avere raggiunto l'accelerazione delle prestazioni prevista.

venerdì 18 settembre 2015

DataCore partecipa al RoadShow di QNap

Dal 23 settembre al 1° ottobre nelle principali località italiane

DataCore Software, azienda leader nel Software-Defined Storage, annuncia la sua partecipazione al Road Show di QNap, sette tappe che toccheranno le maggiori località italiane.

QNap ha ottenuto recentemente la certificazione  DataCore Ready Program. Con questa certificazione, il NAS QNAP garantisce compatibilità di soluzione unificata che permette alle aziende di potenziare numerose funzionalità avanzate di QNAP per l'ottimizzazione della struttura software-defined di QNAP, inclusa capacità 10GbE, cache SSD, scalabilità, il sistema operativo QTS per la gestione intelligente e semplificata dell'archivio, e molto altro ancora. Abbinandola alle funzionalità aziendali di DataCore SANsymphony-V, le aziende possono utilizzare questa soluzione congiunta per ottenere le prestazioni di archiviazione richieste, elevata disponibilità, disaster recovery e un conveniente archivio definito da software basato sulle tecnologie di virtualizzazione

I vantaggi aggiuntivi offerti da DataCore includono provisioning semplificato e automatico, accesso ininterrotto tramite mirroring dei nodi, stripping e cache per risolvere colli di bottiglia di I/O, accesso ottimizzato al disco tra i diversi livelli e molto altro.

Il Turbo NAS QNAP può essere facilmente implementato per garantire disponibilità di storage sui server di produzione aziendali e ambienti VDI.
Questo esempio di implementazione contiene 3 componenti principali:


o        Server che necessitano di storage ad elevate prestazioni, come i server di virtualizzazione, server di posta e/o database;

o        Storage hardware raw con protezione RAID e capacità 10GbE fornita da QNAP;

o       DataCore SANsymphony-V che offre volumi storage virtuali ai server dotati di alta disponibilità.


Turbo NAS QNAP offre storage hardware raw a DataCore SANsymphony-V tramite iSCSI. Le aziende possono utilizzare senza sforzo questa soluzione per ottenere i livelli prestazionali e le funzionalità desiderate per l'archiviazione/backup di file e disaster  recoverydei dati. https://www.qnap.com/solution/DataCore-Ready/it/index.php

"DataCore e QNAP hanno stabilito questa partnership per diventare insieme leader nel mondo dello storage per le PMI. Le soluzioni di fascia alta QNAP inoltre si adattano perfettamente alle nostre offerte Virtual SAN per soluzioni hyper-convergente fra le più economiche del mercato” ha dichiarato Remi Bargoing, Country Manager Italia di DataCore

La partecipazione di DataCore al Road Show è confermata per le seguenti tappe:

24 Settembre - Milano: GOLF LE ROVEDINE, Via Karl Marx, 18, 20090 Noverasco di Opera (Milano)

29 Settembre – Roma: SHERATON 2 - GOLF PARCO DE MEDICI, Via Salvatore Rebecchini, 145, 00148 Roma

30 Settembre - Napoli: CENTRO SERVIZI VULCANO BUONO, loc. Boscofangone, 80035 Nola (Napoli)

Per Registrarsi:  https://www.qnap.com/static/landing/2015/IT_Roadshow-Qtruck_reseller/

https://www.youtube.com/embed/flqT67quJ7Q?rel=0

Informazioni su DataCore

DataCore è l’azienda leader nel Software-Defined Storage e nel Software per l'I/O Parallelo Adattativo, in grado di sfruttare le potenti e convenienti piattaforme server moderne per risolvere il più importante problema dello storage: i colli di bottiglia nelle fasi di I/O. Le soluzionicomplete e flessibili per la virtualizzazione dello storage e per la SAN virtuale iper-convergenteliberano gli utenti dalle fatiche della gestione manuale dello storage offrendogli una vera indipendenza dai fornitori di soluzioni di storage, che non sono in grado di offrire un'architettura agnostica rispetto all'hardware. Le piattaforme di Software-Defined Storage di DataCore rivoluzionano l'infrastruttura di storage e si propongono come pietra angolare del data center software-defined di nuova generazione, offrendo maggiori valore, prestazioni, disponibilità e semplicità. www.datacore.com

Informazioni su QNAP

QNAP (Quality Network Appliance Provider) Systems, Inc., come dice appunto l'acronimo inglese, offre prodotti di rete di alta qualità per l'archiviazione dei dati (NAS) la video sorveglianza (NVR). QNAP offre le più recenti tecnologie di condivisione ed archiviazione dei dati, virtualizzazione e video sorveglianza che aiutano a risparmiare e ad aumentare l'efficienza delle aziende. Nella vasta gamma di prodotti offerti dall'azienda non mancano ovviamente le soluzioni sviluppate per il mercato dell'elettronica di consumo, con una linea di lettori multimediali di rete. Dalla propria sede di Taipei, QNAP continua a sviluppare con passione nuove ed innovative soluzioni per il mercato globale.QNAP è una multinazionale con sede a Taipei e filiali in Cina e negli Stati Uniti. Per ulteriori informazioni è possibile visitare il sito www.qnap.com
https://www.qnap.com/i/it/about/con_show.php?op=showone&cid=2

martedì 8 settembre 2015

VMworld 2015: DataCore svela un rivoluzionario software per l'I/O parallelo



All'evento si possono ammirare anche nuove architetture di riferimento iper-convergenti,
casi utente VMware applicati al mondo reale e notevoli passi avanti nelle prestazioni
dei server virtuali

DataCore Software, azienda leader nel Software-Defined Storage, in occasione del VMworld 2015 espone la sua architettura iper-convergente definita "meno è meglio". I clienti e i partner di VMware possono così valutare in prima persona la tecnologia di I/O parallelo adattativo capace di sfruttare gli odierni sistemi di elaborazione multi-core, eliminando così i colli di bottiglia che frenano le prestazioni I/O nel settore IT.

"È davvero la tempesta perfetta," ha dichiarato Ziya Aral, Chairman di DataCore. "L'unione di processori multi-core a densità sempre più elevata, di una efficiente progettazione di CPU/memorie e del software per l'I/O parallelo di DataCore porta a una nuova categoria di server di storage e di sistemi iper-convergenti in grado di cambiare le metriche delle prestazioni dello storage in tutto il settore... e non di poco. Mano a mano che pubblicheremo una sempre più ampia lista di benchmark e di risultati prestazionali ottenuti nel mondo reale, l'impatto di questa tempesta diventerà chiaro."

Allo stand #835, lo staff di consulenti tecnici di DataCore illustra lo stato dell'arte delle tecniche utilizzate per ottenere la sempre maggiore densità di VM necessaria a rispondere alle notevoli esigenze di I/O delle applicazioni di primo livello di categoria enterprise. DataCore evidenzia l'ottimizzazione delle prestazioni ottenibile con i carichi di lavoro che prevedono intense operazioni di elaborazione dati o di I/O, tipici per esempio nei principali sistemi di online transaction processing (OLTP), analytics in tempo reale, business intelligence e data warehouse. Questi risultati si sono dimostrati ancora più importanti in applicazioni aziendali critiche verticali basate sui database Microsoft SQL Server, SAP e Oracle, che sono il cuore di qualunque grande impresa.

Al VMworld, DataCore ha anche presentato ai clienti e ai partner di VMware altre importanti novità e innovazioni. Tra queste:
·         Soluzioni software iper-convergenti per applicazioni aziendali e carichi di lavoro OLTP di elevato livello che utilizzano il software DataCore™ AdaptiveParallel I/O
·         Nuove architetture di riferimento 'Proven Design' per server Lenovo, Dell, Huawei, Fujitsu e Cisco che comprendono configurazioni di ogni dimensione
·         Una partnership a livello mondiale con Curvature per offrire ai clienti un nuovo modello economicamente rivoluzionario di gestione dell'approvvigionamento e del ciclo di vita di prodotti di storage, servizi dati e gestione centralizzata
·         L'anteprima delle future funzionalità VVOL di DataCore
·         L'ampliamento delle funzionalità cluster, ideali per suddividere i sistemi iper-convergenti su distanze metropolitane