lunedì 23 dicembre 2013

DataCore supera 10.000 clienti ed è stato nominato come fornitore di storage software-defined by Gartner Group

Le aziende scelgono lo storage definito dal software e DataCore supera le 10.000 installazioni in tutto il mondo


I clienti hanno capito che il software, e non l’hardware, è la chiave per migliorare le prestazioni, ridurre i costi e semplificare la gestione dello storage


DataCore ha annunciato di avere ottenuto nel 2013 ottimi risultati nell’adozione della nona generazione della piattaforma SANsymphony-V. Con il superamento delle 10.000 installazioni in tutto il mondo si sono concretizzate nuove tendenze legate alla necessità aziendale di ripensare alle infrastrutture di storage. Le architetture software stanno infatti diventando il modello di riferimento per la nuova ondata di data center.

Il notevole incremento delle installazioni a livello infrastrutturale che DataCore ha registrato nel 2013 riflette un’irreversibile trasformazione del mercato, che sta passando da decisioni di acquisto tattiche e incentrate sul dispositivo a decisioni strategiche su storage definito dal software. La sua importanza appare evidente, tanto che anche EMC ormai riconosce che è in atto una rapida massificazione dell’hardware. Con l’annuncio di ViPR, infatti, la società prende atto del ‘cambiamento epocale’ nelle attitudini dei clienti e del fatto che il tradizionale modello di storage è ormai superato,” ha detto George Teixeira, President e CEO di DataCore. “Oggi siamo chiaramente nell’epoca dei data center definiti dal software, dove la virtualizzazione, l’automazione e l’efficienza a tutto tondo devono essere ispirate dal software. Le aziende non sono più in grado di affrontare i cicli annuali ‘usa e getta’, ma richiedono un approccio conveniente per gestire la crescita dello storage che gli consenta di innovare sfruttando al massimo gli investimenti già realizzati”.

Oltre all’adozione di massa da parte dei clienti del software DataCore, l’azienda ha accolto con soddisfazione anche la recente nomina come fornitore di storage definito dal software fatta da Gartner nel suo “IT Market Clock for Storage, 2013”, reso pubblico il 6 settembre scorso. Il report - realizzato, tra gli altri, dagli analisti Valdis Filks, Dave Russell e Arun Chandrasekan - identifica i fornitori di storage definito dal software che si trovano nella ‘Advantage Phase’ e riconosce i due principali benefici offerti dallo storage definito dal software:

In primo luogo, nell’ambito dello storage, il concetto di ottimizzazione (e forse in molti casi anche di abbassamento) delle spese legate allo storage tramite un’ampia adozione di componenti di largo consumo tenuti sotto controllo da un solido software gestito da policy ha un grande valore potenziale. Secondariamente, parlando del data center nella sua interezza, la presenza di dati multi-tenant e la mobilità dei carichi di lavoro tra i server, i data center e i fornitori di servizi cloud senza fermare le applicazioni e i servizi dati producono una trasformazione profonda e dagli effetti positivi.”

Nel 2013 sono state tre le tematiche che hanno modellato il mercato dello storage definito dal software e portato ai modelli di utilizzo adottati dai nuovi clienti di DataCore: l’adozione e l’utilizzo appropriato dello storage flash nel data center, la virtualizzazione dello storage accompagnata dall’accelerazione delle prestazioni delle applicazioni di primo livello e la gestione software di dispositivi e sistemi di storage incompatibili.

L’adozione e l’utilizzo appropriato dello storage flash nel data center
Sempre più aziende ricorrono alla tecnologia flash per aumentare le prestazioni, ma quando si riprogettano le architetture di storage ci si trova di fronte a una nuova sfida. Mentre si considera comunemente che il cinque per cento dei carichi di lavoro richieda le massime prestazioni, i fornitori di tecnologie flash fanno del loro meglio per convincere i clienti a spostarsi completamente sulla loro tecnologia, nonostante il limitato ritorno sull’investimento (ROI). Per rispondere alla necessità di ottimizzare prestazioni e investimenti, le aziende hanno invece adottato software di auto-tiering per assicurarsi che le applicazioni condividano unità flash e dischi tradizionali. Andando oltre le altre implementazioni, DataCore ha ridefinito l’automazione e la mobilità nello storage dei dati grazie un nuovo paradigma gestito da policy che rende l’auto-tiering una funzionalità realmente “a livello aziendale”, lavorando sull’offerta di diversi fornitori e con le più varie combinazioni di unità flash e dischi tradizionali.

Tim Olsson, IT Manager di uno dei più grandi progetti edilizi al mondo (il Femern Tunnel che collegherà la Scandinavia alla Germania), è uno dei sostenitori dell’uso intelligente della tecnologia flash:
“Grazie al software per la virtualizzazione dello storage di DataCore e al mirroring sincrono possiamo perseguire una crescita sostenibile e flessibile eliminando i tempi di fermo macchina causati dallo storage. L’aggiunta dell’incredibile velocità offerta dall’accelerazione di Fusion-io ci ha permesso di creare una rete di storage super performante e automaticamente organizzata su livelli che fa la stessa cosa del nostro tunnel: collegare diverse realtà in modo affidabile, super veloce e senza interruzioni”, Tim Olsson, IT Manager Femern A/S Denmark.

La virtualizzazione dello storage accompagnata dall’accelerazione delle prestazioni
delle applicazioni di primo livello
Applicazioni aziendali esigenti come database, ERP e sistemi di posta elettronica creano colli di bottiglia in qualunque architettura di storage a causa della loro veloce attività e dei requisiti elevati di I/O e capacità transazionale. Per evitarli, molte aziende acquistano sistemi di storage di fascia alta lasciando inutilizzati terabyte di spazio. Ora, però, le aziende possono riunire tutto il loro storage disponibile e virtualizzarlo, indipendentemente dal fornitore, creando un singolo pool di storage. Oltra alla virtualizzazione e all’organizzazione in pool, i clienti DataCore beneficiano di tempi di risposta delle applicazioni più veloci e di significativi miglioramenti nelle prestazioni, con velocità di I/O che aumentano fino a cinque volte.

Una di queste aziende è Quorn Foods, parte del gigante Marlow Foods, che ha registrato importanti miglioramenti prestazionali riducendo i tempi di data mining nei periodi di picco da 20 minuti a 20 secondi utilizzando la piattaforma SANsymphony-V di DataCore.

Fred Holmes, responsabile IT di Quorn Foods, riassume così l’esperienza fatta: “Come per tutte le cose che riguardano l’IT, i miglioramenti sostanziali dell’infrastruttura rimangono invisibili agli utenti, che si accorgono solo delle cose che vanno male. In questo caso, però, tutti hanno notato l’incredibile incremento delle prestazioni che è stato ottenuto. Questo è in gran parte dovuto al modo in cui SANsymphony-V di DataCore sfrutta le risorse disco, assegnando le attività di I/O alle velocissime RAM e CPU dei server per accelerare la velocità di trasferimento dati e abbassare i tempi di risposta durante la lettura e la scrittura su disco”.

La gestione software di dispositivi e sistemi di storage incompatibili
Molti data center sono dotati di una gran varietà di batterie, dispositivi e sistemi di storage realizzati da produttori diversi - come EMC, NetApp, IBM, Dell e HP. E nessuno di essi è direttamente compatibile. Curiosamente, i clienti DataCore riferiscono che i problemi di compatibilità si verificano più spesso tra modelli di hardware diversi dello stesso produttore piuttosto che tra sistemi di fornitori differenti e quindi hanno deciso di adottare strumenti di gestione che trattano tutto l’hardware allo stesso modo.

La terza più grande clinica universitaria statunitense, il Maimonides Medical Centre di New York, ha oltre 800 medici che per curare i pazienti giorno e notte si affidano ai sistemi informativi interni.

“Negli ultimi 12 anni, il nostro data center ha utilizzato otto differenti batterie di storage e diversi altri dispositivi di storage di tre diversi fornitori,” ha detto Gabriel Sandu, Chief Technology Officer del Maimonides Medical Center. “Utilizzando il software SANsymphony-V di DataCore, attualmente nella sua più recente versione SANsymphony-V R9, siamo stati in grado di passare in modo trasparente da una batteria di storage all’altra senza nessuna interruzione dei servizi offerti agli utenti. Possiamo gestire la nostra infrastruttura SAN senza doverci preoccupare o senza doverci rivolgere a specifici produttori. La tecnologia di DataCore ci ha anche permesso di utilizzare batterie di storage di fascia media ottenendo grandi prestazioni, ed evitando così di dover ricorrere a più costose batterie di classe enterprise dei nostri produttori preferiti. Il thin provisioning di DataCore ci ha poi consentito di risparmiare sui costi dello storage e di ottenere un elevato livello di efficienza nell’allocazione dello spazio, garantendoci che non rimanesse storage inutilizzato.”

TechWeek Europe: Consuntivi 2013 – DataCore supera le diecimila installazioni in tutto il mondo

Per i data center il software è la chiave per migliorare le prestazioni, ridurre i costi e semplificare la gestione dello storage
DataCore ha annunciato di avere ottenuto ottimi risultati nell’adozione della piattaforma SANsymphony-V con il superamento delle 10.000 installazioni in tutto il mondo. Il traguardo è stato raggiunto in parallelo con un mercato che considera le architetture software un modello di riferimento per la nuova ondata di data center.
“Il notevole incremento delle installazioni a livello infrastrutturale che DataCore ha registrato nel 2013 riflette un’irreversibile trasformazione del mercato, che sta passando da decisioni di acquisto tattiche e incentrate sul dispositivo a decisioni strategiche su storage definito dal software. La sua importanza appare evidente, tanto che anche EMC ormai riconosce che è in atto una rapida massificazione dell’hardware. Con l’annuncio di ViPR, infatti, la società prende atto del ‘cambiamento epocale’ nelle attitudini dei clienti e del fatto che il tradizionale modello di storage è ormai superato,” ha detto George Teixeira, CEO di DataCore. “Oggi siamo chiaramente nell’epoca dei data center definiti dal software, dove la virtualizzazione, l’automazione e l’efficienza a tutto tondo devono essere ispirate dal software. Le aziende non sono più in grado di affrontare i cicli annuali ‘usa e getta’, ma richiedono un approccio conveniente per gestire la crescita dello storage che gli consenta di innovare sfruttando al massimo gli investimenti già realizzati”.
Nel 2013 sono state tre le tematiche che hanno modellato il mercato dello storage definito dal software e portato ai modelli di utilizzo adottati dai nuovi clienti di DataCore: l’adozione e l’utilizzo appropriato dello storage flash nel data center, la virtualizzazione dello storage accompagnata dall’accelerazione delle prestazioni delle applicazioni di primo livello e la gestione software di dispositivi e sistemi di storage incompatibili. Parlando del data center nella sua interezza, la presenza di dati multitenant e la mobilità dei carichi di lavoro tra i server, i data center e i fornitori di servizi cloud senza fermare le applicazioni e i servizi dati producono una trasformazione profonda e dagli effetti positivi.
Storage flash. Sempre più aziende ricorrono alla tecnologia flash per aumentare le prestazioni, ma quando si riprogettano le architetture di storage ci si trova di fronte a una nuova sfida. Mentre si considera comunemente che il cinque per cento dei carichi di lavoro richieda le massime prestazioni, i fornitori di tecnologie flash fanno del loro meglio per convincere i clienti a spostarsi completamente sulla loro tecnologia, nonostante il limitato ritorno sull’investimento (ROI). Per rispondere alla necessità di ottimizzare prestazioni e investimenti, le aziende hanno invece adottato software di auto-tiering per assicurarsi che le applicazioni condividano unità flash e dischi tradizionali. Andando oltre le altre implementazioni, DataCore ha ridefinito l’automazione e la mobilità nello storage dei dati grazie un nuovo paradigma gestito da policy che rende l’auto-tiering una funzionalità realmente “a livello aziendale”, lavorando sull’offerta di diversi fornitori e con le più varie combinazioni di unità flash e dischi tradizionali.
Virtualizzazione dello storage.Applicazioni aziendali esigenti come database, ERP e sistemi di posta elettronica creano colli di bottiglia in qualunque architettura di storage a causa della loro veloce attività e dei requisiti elevati di I/O e capacità transazionale. Per evitarli, molte aziende acquistano sistemi di storage di fascia alta lasciando inutilizzati terabyte di spazio. Ora, però, le aziende possono riunire tutto il loro storage disponibile e virtualizzarlo, indipendentemente dal fornitore, creando un singolo pool di storage. Oltra alla virtualizzazione e all’organizzazione in pool, i clienti DataCore beneficiano di tempi di risposta delle applicazioni più veloci e di significativi miglioramenti nelle prestazioni, con velocità di I/O che aumentano fino a cinque volte.
Storage incompatibile. Molti data center sono dotati di una gran varietà di batterie, dispositivi e sistemi di storage realizzati da produttori diversi – come EMC, NetApp, IBM, Dell e HP. E nessuno di essi è direttamente compatibile. I clienti DataCore riferiscono che i problemi di compatibilità si verificano più spesso tra modelli di hardware diversi dello stesso produttore piuttosto che tra sistemi di fornitori differenti e quindi hanno deciso di adottare strumenti di gestione che trattano tutto l’hardware allo stesso modo.

domenica 22 dicembre 2013

Reportec: DataCore Software - La strategia e le architetture, un modello di virtualizzazione dello storage definito dal software


DATACORE  SOFTWARE
La strategia e le architetture
DataCore pone al centro della sua strategia lo spostamento verso un
modello di virtualizzazione dello storage definito dal software invece
che dall’hardware, a supporto delle applicazioni aziendali critiche e
come base dell’agilità e delle interazioni con l’utente...
http://www.reportec.it/reportcloud2013/pdf/Aziende/datacore.pdf

SANsymphony™-V di DataCore Software vince il premio “SVC Award 2013 - Progetto Storage dell’Anno” grazie all’installaz

http://www.konzept-pr.de/website/intl/index.php?we_objectID=4746


Il riconoscimento ottenuto grazie all’importante testimonial britannico evidenzia i significativi miglioramenti prestazionali raggiunti nelle app critiche anche grazie all’auto-tiering intelligente

DataCore Software è orgogliosa di annunciare la vincita del prestigioso SVC (Storage, Virtualization & Cloud) Project Award 2013 nella categoria Progetto Storage dell’Anno per l’installazione in Quorn Foods, che fa parte del Marlow Foods Group. Il premio, organizzato dal noto editore Angel Business Communications (tra le cui pubblicazioni ci sono Data Centre Solutions, Virtualization World e Storage Networking Solutions), vuole evidenziare le migliori testimonianze dei clienti britannici di storage.

“Siamo davvero entusiasti di ricevere questo premio, che ha il pregio di riconoscere i duraturi vantaggi economici per il cliente della nostra soluzione,” ha commentato Sharon Munday, Marketing Manager di DataCore e artefice della testimonianza di Quorn Food. “L’installazione in Quorn Foods testimonia come sia possibile sfruttare al meglio la potenza di un layer storage definito dal software non solo per sostenere gli asset virtualizzati, ma anche per fornire all’azienda gli strumenti correlati che permettono di aumentare i vantaggi competitivi. Nel caso di Quorn, l’adozione della soluzione SANsymphony-V di DataCore ha portato alla riduzione dei tempi di data mining dell’ERP durante il critico periodo di fine mese da 20 minuti a soli 20 secondi. Questo straordinario risultato ha attirato l’attenzione della giuria indipendente.”

Simon Birbeck, del partner IT Waterstons, ha aggiunto: “Il risultato di questo progetto è stata la transizione di Quorn Foods da un sito pieno di hardware di vario genere risalente a periodi diversi in cui la virtualizzazione era assente a un’efficiente installazione che vanta funzionalità di auto-tiering intelligente per la gestione a cascata dei dati in base alla loro importanza per l’azienda. Quorn Foods ha potuto contare sulle capacità di consulenza e installazione di Waterstons, che ha messo al centro della sua proposta di successo SANsymphony-V di DataCore.”

venerdì 20 dicembre 2013

mercoledì 4 dicembre 2013

Non consentire che il tuo storage continui a mettere K.O. il tuo business!


Quanto giro d‘affari va in fumo quando i tuoi sistemi sono bloccati? Come intendi proteggere le tue applicazioni business-critical dalle interruzioni di servizio dovute allo storage?

Correre ad acquistare nuovi dispositivi di storage è una possibile risposta, ma certo non la migliore. DataCore protegge i tuoi dati, rende possibile una disponibilità senza interruzione dello storage distribuito su distanze metropolitane e consente di replicare facilmente i siti remoti per un rapido ripristino d‘emergenza. E in più, SANsymphony-V accelera vertiginosamente le operazioni e consente di recuperare il pieno uso del tuo spazio di archiviazione esistente. Grazie al software di virtualizzazione dello storage di DataCore puoi usufruire di un‘amministrazione centralizzata e uniforme di tutti i tuoi asset di archiviazione, di una disponibilità maggiore e costante e soprattutto di enormi risparmi sui costi.

Guarda i Video:
 Vincere la battaglia con DataCore


lunedì 25 novembre 2013

ComputerWorld: DataCore spinge sulla virtualizzazione dello storage


La nuova versione di SANsymphony-V risponde alle esigenze dell’IT con funzionalità che permettono di affrontare le nuove tecnologie, come le memorie flash ad alta velocità, e ridurre gli acquisti di storage su disco
 
La nuova versione di SANsymphony-V, la piattaforma di virtualizzazione dello storage firmata DataCore Software, aumenta scalabilità e portata dello storage e delle Storage Area Network (SAN) tradizionali.

SANsymphony-V R9.0.4, che sarà disponibile da novembre, offre servizi di gestione universali e funzionalità complete a livello infrastrutturale, che migliorano le caratteristiche native dei diversi dispositivi storage e permettono alle aziende di superare le limitazioni degli specifici fornitori e legate all’hardware.

Sin dalla sua nascita, DataCore ha fissato lo standard nello storage definito dal software”, ha dichiarato Paul Murphy, Vice President of Marketing di DataCore Software. “SANsymphony-V non solo federa dispositivi diversi, indipendentemente da marca e modello, ma va oltre, inserendoli in un’infrastruttura di storage coesa, reattiva e sempre disponibile. DataCore accelera le prestazioni di I/O e organizza automaticamente lo storage su livelli tra server applicativi e reti di storage. Il software bilancia l’utilizzo delle veloce tecnologie ‘in memory’ e i dischi con supporto rotante per ottenere prestazioni ottimali ed efficienza nei costi”.

Con la nuova versione della piattaforma, DataCore automatizza e ottimizza le prestazioni e l’utilizzo sia delle risorse flash sia dei dischi con supporto rotante nelle applicazioni lato server, all’interno della SAN o su entrambe.

L’ultima versione di SANsymphony-V offre scalabilità raddoppiata. Permette infatti di federare e unire fino a 16 nodi in una griglia di storage gestita a livello centralizzato, migliorando i tempi di risposta e aumentando la velocità di trasferimento dei dati del sistema. Questo aggiunge resilienza all’intera infrastruttura IT per far fronte alla perdita temporanea (per manutenzione programmata, aggiornamenti o guasti hardware) di nodi o di dispositivi di back-end.

Accanto al mirroring sincrono dei dati tra nodi, SANsymphony-V identifica e aggira le risorse di hardware per lo storage che non funzionano o che sono poste intenzionalmente fuori servizio. I volumi residenti su quei dispositivi vengono migrati in modo trasparente su apparati alternativi senza influenzare le applicazioni. I clienti ottengono così disponibilità continua e funzioni di riparazione automatica.

Tra i principali miglioramenti di SANsymphony-V R9.0.4 ci sono anche la mobilità sicura dei dati e senza interruzione dei servizi, nuove funzioni per il recupero dello spazio inutilizzato, la gestione del controllo delle modifiche e registro di controllo per la prevenzione degli errori e la risoluzione veloce dei problemi, la eplicazione remota di nuova generazione per un rapido disaster recovery.

giovedì 21 novembre 2013

ComputerWorld: DataCore, un nuovo standard per lo storage

ComputerWorld: http://www.cwi.it/datacore-un-nuovo-standard-per-lo-storage-15983
 
Con la nuova versione di SANsymphony-V, la società punta a un nuovo modello di storage definito dal software. Rèmi Bargoing, Country Manager per l’Italia, ci parla delle caratteristiche della piattaforma e dei vantaggi della virtualizzazione dello storage
 
DataCore Software è una delle prime aziende che ha creduto e investito nello storage definito dal software, e la sua soluzione SANsymphony-V per la virtualizzazione dello storage attualmente conta più di diecimila installazioni in tutto il mondo. Sulla base dell’esperienza acquisita la società ha apportato una serie di modifiche e miglioramenti alla nuova versione della piattaforma, recentemente annunciata, con l’obiettivo di rispondere alle esigenze dei reparti IT che devono organizzare pool, mettere a disposizione e gestire centralmente lo storage in modo diverso dai tradizionali asset. Al cuore della piattaforma ci sono quelli che DataCore considera gli elementi chiave dell’architettura definita dal software: la portabilità del software e l’intercambiabilità dell’hardware, come ci spiega Rèmi Bargoing, Country Manager Italia di DataCore Software.

Quali sono gli elementi che caratterizzano la vostra proposta per SAN virtuali? La ricerca dello storage definito dal software ha prodotto tre distinti approcci alla virtualizzazione dello storage: basata su hypervisor, dipendente dal dispositivo e agnostica, esclusivamente software. DataCore SANsymphony-V è un esempio di virtualizzazione agnostica dello storage, esclusivamente software. La virtualizzazione basata su hypervisor e quella dipendente dal dispositivo risolvono alcuni dei problemi relativi alle prestazioni e ai costi, ma la virtualizzazione agnostica dello storage, realizzata esclusivamente via software, offre il valore più elevato e l’approccio più completo operando su qualsiasi server fisico o virtuale e su qualunque insieme di dispositivi di storage. La velocità nello sfruttare server e ambienti di storage eterogenei per raggiungere i risultati aziendali nonostante le limitazioni del budget è l’obiettivo chiave dei clienti che ricorrono alla virtualizzazione dello storage”.

Come funziona la piattaforma SANsymphony-V? Il software per la virtualizzazione dello storage, agnostico rispetto all’hardware, astrae e organizza in pool i dischi interni ed esterni, insieme alle unità flash/SSD per tempi di risposta alla velocità della luce, accesso non-stop e sfruttamento ottimale della capienza. Migliaia di data center di tutto il mondo adottano DataCore per rispondere in modo conveniente alle esigenze di prestazioni ed elevata disponibilità dello storage dei loro server fisici e virtuali. Le principali funzionalità comprendono la gestione di cache DRAM in-memory, l’auto-tiering, il mirroring sincrono, la replicazione asincrona, il thin provisioning, le snapshot e la CDP. Il set integrato di servizi viene gestito centralmente e coadiuvato da una dettagliata analisi delle prestazioni a da strumenti per la gestione della capienza.

A quale segmento di mercato è destinata questa soluzione? La piattaforma SANsymphony-V è stata progettata per applicazioni mission-critical sensibili ai tempi di latenza, utilizzate in aziende grandi e piccole, dove le interruzioni dei servizi non sono tollerate. Il suo impiego va da semplici installazioni pilota con pochi terabyte di capienza fino a configurazioni di enormi dimensioni che gestiscono petabyte di spazio su disco.

Come valutate la proposta vSAN di VMware? E’ una soluzione che sfrutta gli economici dischi interni, spingendo sempre più clienti, anche quelli che non amano le SAN, a virtualizzare le applicazioni, ed è proposta da una società di software molto nota. Tuttavia la soluzione, che attualmente è solo una versione beta, richiede l’utilizzo di costose memorie flash, non funziona su macchine fisiche che potrebbero essere presenti nel mix o con altri diffusi Hypervisor, per esempio Microsoft Hyper-V e non si rapporta con altri sistemi virtualizzati in cui sono utilizzate SAN esterne. Questo significa che i clienti devono ricorrere a due metodologie differenti per mettere a disposizione la capacità, proteggere i dati e raggiungere l’elevata disponibilità.

Che impatto avrà sul vostro mercato il rilascio di VMware vSAN? L’annuncio ha scatenato un forte interesse nei confronti del nostro prodotto presso un pubblico che in altro modo non avremmo potuto raggiungere, incoraggiando i clienti a valutare il software per la virtualizzazione dello storage su risorse di storage lato-server come possibile alternativa a sistemi di storage esterni più complessi e costosi. Questa svolta indica un indebolimento della morsa che i produttori di grandi batterie di dischi avevano stretto nelle installazioni di sistemi virtualizzati mission-critical dipendenti da dischi veloci e condivisi per la mobilità delle macchine virtuali e per il failover.

Cosa differenzia la vostra proposta? Attualmente c’è molta attenzione su vSAN, e questo in un certo senso ci favorisce perché ci permette di sottolineare gli elementi distintivi che rendono DataCore una scelta migliore. Una chiara area di differenziazione è quella che riguarda la velocità e la convenienza derivanti dall’utilizzo delle DRAM in surplus come cache in-memory di lettura e scrittura, che spesso rendono inutile ricorrere a spese extra per acquisire tecnologia flash. In questo modo, DataCore abbassa notevolmente i costi e la complessità legati all’implementazione di SAN virtuali ad alta velocità e senza interruzioni per l’intera struttura IT.

Cosa deve fare un’azienda per installare e gestire la vostra vSAN? Per le applicazioni, SANsymphony-V è trasparente e quindi non è necessario apportare modifiche al codice. Per creare un pool di storage strutturato a livelli e con disponibilità continua, è necessaria l’installazione su una macchina virtuale in due o più nodi. Queste risorse sono accessibili dalle app co-residenti, così come dai nodi dedicati esclusivamente all’elaborazione, come se fossero dischi locali. Il software può essere fatto girare anche su macchine x86 dedicate, magari resesi disponibili in occasione del consolidamento dei server, per alleggerire gli host applicativi da tutte le attività che fanno un uso intensivo dello storage.

martedì 19 novembre 2013

Si amplia lo storage software defined di DataCore

Tom's Hardware: http://www.tomshw.it/cont/news/si-amplia-lo-storage-software-defined-di-datacore/50539/1.html#.Uod9x_oo5aQ

La nuova release della piattaforma SANsymphony-V per la virtualizzazione dello storage amplia il suo raggio d'azione, incrementando scalabilità, prestazioni e affidabilità

DataCore Software promuove un modello per la virtualizzazione dello storage basato sul software che trova declinazione commerciale in SANsymphony-V, una piattaforma che consente di mettere a fattor comune sistemi differenti e multivendor e di gestirli centralmente.
Questa soluzione software abilita anche una serie di funzionalità e servizi pensati per migliorare l’utilizzo dello storage, incrementare la semplicità, l’alta disponibilità e le prestazioni quali: alta disponibilità, disaster recovery, auto-tiering, organizzazione di risorse eterogenee in pool virtuali condivisi, thin provisioning, unificazione NAS/SAN, caching ad alta velocità, protezione continua dei dati.

Funzionalità e servizi abilitati da SANsymphony-V
Il rilascio della versione 9.0.4 di SANsymphony-V aumentando scalabilità e portata dello storage e delle Storage Area Network (SAN) tradizionali, automatizzando e ottimizzando le prestazioni e l'utilizzo sia delle risorse flash sia dei dischi con supporto rotante nelle applicazioni lato server, all'interno della SAN o su entrambe.

In particolare, le nuove funzionalità includono una scalabilità raddoppiata che porta a 16 il numero Massimo di nodi che è possibile federare in una griglia di storage gestita a livello centralizzato, funzionalità di auto-riparazione dello storage con la possibilità di identificare automaticamente prodromi di malfunzionamenti hardware ed effettuare migrazioni automatiche dei dati e la capacità di spostare dischi virtuali tra i differenti pool di storage senza interrompere l'erogazione dei servizi.
Inoltre, la nuova release è dotata di una tecnologia di replicazione remota di nuova generazione che favorisce un più rapido disaster recovery.

lunedì 18 novembre 2013

Perché DataCore? 36 Ottime ragioni & vantaggi

Scopri di più: http://www.datacore.com/International/Language/Italian/stop-fighting-your-storage-hardware.aspx

Guarda i Video: Vincere la battaglia con DataCore


Non consentire che il tuo storage continui a mettere K.O. il tuo business!


Non consentire che il tuo storage continui a mettere K.O. il tuo business!

Quanto giro d‘affari va in fumo quando i tuoi sistemi sono bloccati? Come intendi proteggere le tue applicazioni business-critical dalle interruzioni di servizio dovute allo storage?

Correre ad acquistare nuovi dispositivi di storage è una possibile risposta, ma certo non la migliore. DataCore protegge i tuoi dati, rende possibile una disponibilità senza interruzione dello storage distribuito su distanze metropolitane e consente di replicare facilmente i siti remoti per un rapido ripristino d‘emergenza. E in più, SANsymphony-V accelera vertiginosamente le operazioni e consente di recuperare il pieno uso del tuo spazio di archiviazione esistente. Grazie al software di virtualizzazione dello storage di DataCore puoi usufruire di un‘amministrazione centralizzata e uniforme di tutti i tuoi asset di archiviazione, di una disponibilità maggiore e costante e soprattutto di enormi risparmi sui costi.
 

sabato 16 novembre 2013

La virtualizzazione dello storage "soft-defined" di DataCore

Tom's Hardware: http://www.tomshw.it/cont/articolo/la-virtualizzazione-dello-storage-soft-defined-di-datacore/50471/1.html#.Uod8FPoo5aQ

George Teixeira, CEO e fondatore di DataCore, spiega perché la virtualizzazione dello storage è una questione che va affrontata a livello software e di come le grandi società che vendono hardware gli stiano dando ragione

Sono anni che George Teixeira, CEO e fondatore di DataCore, sostiene che il futuro dello storage è quello della virtualizzazione affrontata con un modello orientato al software.
È sulla base di questa convinzione che DataCore ha sviluppato la soluzione SAN Symphony-V, giunta ormai alla release 9, un sorta di hypervisor per la virtualizzazione dello storage che si promette di portare nello storage lo stesso livello di flessibilità e vantaggio conseguito con la virtualizzazione a livello server. 
Proprio in questi giorni esce una nuova release minore di SANsymphony-V che, tra le novità, raddoppia la scalabilità con supporto fino a 16 nodi federati, introduce una nuova generazione di servizi di replicazione remota che aumentano la velocità nel disaster recovery, include nuove funzionalità di auto-riparazione e nuovi servizi di mobilità dei dati tra pool di storage senza interruzione dei servizi.

A Teixeira abbiamo chiesto di spiegare la sua visione del mercato, dell'azienda e l'impatto di nuovi annunci legati allo storage software-defined.
George Teixeira, CEO e fondatore di DataCore
 
 
 
Come sta cambiano il mondo dello storage ?
Il tradizionale modello dello storage va ridefinito. I dipartimenti IT si indirizzano verso il software-defined data center e non affrontano più i problemi acquistando nuovo hardware. Vi è la necessità di uno strato software indipendente dal dispositivo capace di mettere a fattor comune e di gestire centralmente tutte le differenti risorse storage. È importante coniugare l'utilizzo del velocissimo storage a stato solido con quello di dischi di livello e prestazioni inferiori. Un altro fattore chiave è di definire dove il software deve risiedere per ottimizzare le esigenze di prestazioni e capacità. DataCore ha sempre creduto che gli elementi essenziali di una architettura software -defined siano la portabilità del software ovvero che questo possa risiedere ovunque e l'interscambio delle risorse hardware.

Come stanno reagendo i produttori di hardware per lo storage ?
I principali produttori di hardware per la memorizzazione dei dati hanno risentito del modello di virtualizzazione dello storage basato sul software e stanno cercando di rimodellare le loro offerte o guadagnare tempo promuovendo il passaggio verso il mondo "software-defined" e cercando di trovare nuove strategie per affrontare il crescente cambiamento nel modello di acquisto dell'IT sempre più basato su un principio di "commodity".

Qual è l'elemento differenziante dell'offerta di DataCore ?
È di proporre una vera architettura storage di tipo "software-defined", che permette di intervenire su tutte le risorse storage a disposizione di un'azienda. L'aspetto chiave della nostra soluzione è la possibilità di intervenire attraverso l'intera rete enterprise e su sistemi di multivendor senza essere limitata a lavorare solo all'interno di un server applicativo oppure solo all'interno della SAN o all'interno di una "storage box". Per esempio, la funzione di auto tiering di SANsymphony-V può supportare fino a 15 livelli che possono gestire l'archiviazione sui server applicativi (per esempio su memorie flash o drive SAS), sulle risorse interne alla SAN (memorie flash, storage multivendor di livello enterprise, drive SAS, drive SATA o "commodity storage") o può essere organizzato tramite gateway su più livelli di cloud storage (per esempio Base o Premium). DataCore gestisce automaticamente e ottimizza lo storage attraverso tutti questi livelli.
L'architettura storage soft-defined di DataCore
Come considerate il recente annuncio da parte di EMC della soluzione ViPR che di fatto è pensata per realizzare una virtualizzazione dello strage a livello software ?
Siamo molto contenti di questo annuncio perché non fa che confermare la correttezza di quanto DataCore sostiene da anni.

Non crede che possa sottrarvi opportunità di mercato ?
Al contrario, rafforza il valore delle nostre soluzioni. La prima osservazione che viene da fare è il livello di credibilità con cui EMC, da sempre uno dei principali produttori di hardware per lo storage, possa promuovere un modello software-defined senza cannibalizzare il proprio mercato di sistemi storage. Non bisogna poi confondere le caratteristiche delle due soluzioni. EMC ViPR di fatto è uno strumento che si limita semplicemente a tradurre le richieste in un formato adatto alle API del dispositivo. Inoltre EMC ViPR non risiede nel data path e non è in grado di prendere decisioni di I/O e poi si basa sulle capacità native di ogni singolo dispositivo storage e se questo non dispone delle funzioni desiderate non è in grado di implementarle. DataCore permette di ottimizzare e gestire da subito tutto lo storage presente in azienda qualunque sia il fornitore e di introdurre un'ampia gamma di funzionalità avanzate.

Perché DataCore non è riuscita a diventare la nuova VMware ?
Non lo è diventata ancora. Ci aspettiamo per il futuro una forte crescita del modello di virtualizzazione dello storage che proponiamo.

Come siete posizionati in Italia ?
Abbiamo un modello completamente indiretto con un unico distributore. La soluzione DataCore in Italia è meno diffusa rispetto ad altri mercati europei quali, per esempio, Germania e Francia e stiamo predisponendo azioni di sviluppo del business. Riteniamo che ci siano ottime opportunità di crescita in Italia e che la crisi, in realtà, possa rappresentare un volano anziché un elemento inbitore perché le nostre soluzioni favoriscono l'ottimizzazione delle risorse, la riduzione dei costi e l'incremento di efficienza.
 
Le funzionalità storage di SANsymphony-V
Verso quali direttrici prevedete di sviluppare DataCore a parte l'aggiunta di nuove funzionalità a SANsymphony-V ?
Un primo elemento di sviluppo c'è già stato è riguarda la soluzione DataCore VDS per la virtualizzazione del desktop che noi consideriamo essenzialmente una tematica storage. VDS risponde alla grande richiesta di mercato per soluzioni infrastrutturali di virtualizzazione del desktop a un costo contenuto. Va poi oservtao che a oggi ci sono circa 100mila Storage Area Network nel mondo mentre si stimano oltre un milione di applicazioni. Il prossimo passo nell'evoluzione di DataCore è quello di portare la nostre soluzione nel mondo delle applicazioni e questo ci aprirà un mercato 10 volte più grande.

venerdì 15 novembre 2013

DataCore SANsymphony-V, per lo storage definito dal software

SANsymphony-V di DataCore Software offre numerose funzionalità per lo storage definito dal software ed estende le possibilità di integrazione e configurazione

DataCore Software annuncia una serie di importanti miglioramenti alla piattaforma per la virtualizzazione dello storage SANsymphony-V, ora capace di gestire al meglio ambienti SAN, grazie a una maggiore scalabilità.

 Nello specifico, SANsymphony-V R9.0.4 offre servizi di gestione universali e funzionalità a livello infrastrutturale, in grado di migliorare le caratteristiche native dei diversi dispositivi di storage. In un momento critico per il segmento storage, che vede i differenti produttori in fase di rinnovo delle proprie soluzioni, SANsymphony-V risponde alle problematiche dell’IT con numerose funzionalità e una strategia a lungo termine, per controllare i costi e la crescita on demand. Il pacchetto permette dunque di automatizzare e ottimizzare le prestazioni e l’utilizzo sia delle risorse flash sia dei dischi con supporto rotante nelle applicazioni lato server, all’interno della SAN o su entrambe.

Tra le nuove funzionalità e i vantaggi di DataCore ci sono:
· Scalabilità raddoppiata - Ora è possibile federare e unire fino a 16 nodi in una griglia di storage gestita a livello centralizzato per migliorare i tempi di risposta e aumentare la velocità di trasferimento dei dati del sistema. Il livello di scalabilità e la capacità di federare dispositivi e marchi di storage diversi non ha paragoni nel settore. Questo aggiunge resilienza all’intera infrastruttura IT per far fronte alla perdita temporanea (per manutenzione programmata, aggiornamenti o guasti hardware) di nodi o di dispositivi di back-end.

 · Storage con funzionalità di auto-riparazione - Accanto al mirroring sincrono dei dati tra nodi, SANsymphony-V identifica e aggira le risorse di hardware per lo storage che non funzionano o che sono poste intenzionalmente fuori servizio. I volumi residenti su quei dispositivi vengono migrati in modo trasparente su apparati alternativi senza influenzare le applicazioni. I clienti non solo ottengono così disponibilità continua, ma anche funzioni di riparazione automatica.

· Mobilità dei dati sicura e senza interrompere i servizi - Offre la capacità di spostare dischi virtuali tra i differenti pool di storage senza interrompere l’erogazione dei servizi. Per esempio, i volumi allocati per motivi di test o sviluppo possono essere riallocati in background nel pool di produzione senza interrompere l’accesso alle applicazioni.

 · Prestazioni superiori e spostamento dei dati con VMware VAAI e Microsoft ODX - I clienti possono dedicare più risorse host all’elaborazione delle applicazioni scaricando sulla SAN virtuale i grandi spostamenti di dati. Questo avviene in coordinamento con l’hypervisor dell’host o con il sistema operativo utilizzando comandi VMware VAAI o API Microsoft ODX. Invece di collegare host e rete durante lo spostamento dei blocchi disco, l’hypervisor chiede di farlo a SANsymphony-V e invia una notifica all’host alla fine del processo.

· Nuovi servizi per il recupero dello spazio inutilizzato - L’uso a livello infrastrutturale di VAAI e delle API ODX gioca un altro importante ruolo nel recupere spazio su disco. Gli host segnalano quando hanno cancellato (azzerato) una grande quantità di blocchi, permettendo a SANsymphony-V di recuperare quello spazio per altri usi. Senza questo coordinamento, i blocchi vuoti rimarrebbero allocati e sarebbero sprecati. Il thin provisioning abbinato alle tecniche di recupero intelligente degli spazi permette di sfruttare al massimo la capienza, aiutando spesso le organizzazioni IT a rinviare o evitare l’acquisizione di costoso nuovo storage.

 · Gestione del controllo delle modifiche e registro di controllo per la prevenzione degli errori e la risoluzione veloce dei problemi - Le organizzazioni IT di grandi dimensioni operano su più turni - 24 ore al giorno, sette giorni su sette - dovendo spesso gestire molte operazioni di provisioning individuale dello storage e di perfezionamento delle configurazioni. Per evitare confusione, SANsymphony-V registra ora ciascuna azione amministrativa in un percorso di verifica di data e ora che tiene traccia di chi ha fatto cosa e quando. Il registro di controllo aiuta anche nella risoluzione dei problemi evidenziando le azioni che hanno portato alla specifica situazione.

 · Replicazione remota di nuova generazione per un rapido disaster recovery - Il nuovo SANsymphony-V incorpora ottimizzazioni che permettono di ridurre drasticamente il tempo necessario a copiare i volumi su siti remoti, alleggerendo il trasferimento dei successivi aggiornamenti per mantenere allineate le copie remote. Queste innovazioni sono particolarmente apprezzate dai clienti che hanno siti di disaster recovery lontani, così come da colori i quali migrano frequentemente volumi tra le filiali locali e i data center centrali.

http://www.channelcity.it/news/15672/datacore-sansymphony-v-per-lo-storage-definito-dal-software.html

mercoledì 30 ottobre 2013

L’ultima versione di SANsymphony-V di DataCore Software amplia il suo raggio d’azione e fissa un nuovo standard per le piattaforme di storage definite dal software

DataCore Software, azienda leader nelle architetture di storage definite dal software e principale fornitore di software per la virtualizzazione dello storage, ha annunciato oggi una serie di importanti miglioramenti alla sua piattaforma per la virtualizzazione dello storage SANsymphony™-V. L’ultima versione costituisce un nuovo standard per lo storage definito dal software, aumentando scalabilità e portata dello storage e delle Storage Area Network (SAN) tradizionali. Partendo dall’esperienza di oltre 10.000 installazioni da parte di clienti di tutto il mondo, DataCore SANsymphony-V R9.0.4 offre servizi di gestione universali e complete funzionalità a livello infrastrutturale che migliorano le caratteristiche native dei diversi dispositivi e marchi di storage, aiutando le organizzazioni a superare le limitazioni degli specifici fornitori e legate all’hardware.

Il nuovo SANsymphony-V arriva in un momento in cui gli esperti di tecnologia considerano superato il tradizione modello di storage. I principali fornitori di hardware per lo storage ne stanno subendo le conseguenze e stanno quindi cercando di ridisegnare la loro offerta o di guadagnare tempo dichiarando il loro orientamento verso un mondo “definito dal software”. La speranza è quella di venire incontro a quegli acquirenti dei dipartimenti IT che non accettano più l’approccio di “usare più hardware per risolvere il problema”. SANsymphony-V risponde alle preoccupazioni dell’IT con potenti funzionalità e con una strategia a lungo termine per controllare i costi, particolarmente adatta ad affrontare le nuove tecnologie, come le memorie flash ad alta velocità, e la necessità di ridurre gli acquisti di storage su disco.

“DataCore continua ad alzare l’asticella nello storage definito dal software,” ha detto Deni Connor, Founding Analyst di SSG-NOW. “Mentre altri fornitori procedono a piccoli passi o fanno resistenza, DataCore ha messo in questa nuova versione di SANsymphony-V tutta l’esperienza maturata sul campo con la sua tecnologia di virtualizzazione dello storage. Gli ultimi sviluppi portano benefici veri, offrendo maggiore scalabilità, un campo d’impiego più ampio, prestazioni più elevate e strumenti di gestione più ricchi per i variegati data center moderni. Il tutto con un approccio libero dai pregiudizi dei produttori di hardware in grado di trarre il massimo valore dagli investimenti in storage.”
L’architettura per lo storage definito dal software adatta a server, SAN o entrambiCon la nuova versione, DataCore allarga il suo campo d’azione automatizzando e ottimizzando le prestazioni e l’utilizzo sia delle risorse flash sia dei dischi con supporto rotante nelle applicazioni lato server, all’interno della SAN o su entrambe. Tra le nuove funzionalità e i vantaggi di DataCore ci sono:
  • Scalabilità raddoppiata - Ora è possibile federare e unire fino a 16 nodi in una griglia di storage gestita a livello centralizzato per migliorare i tempi di risposta e aumentare la velocità di trasferimento dei dati del sistema. Il livello di scalabilità e la capacità di federare dispositivi e marchi di storage diversi non ha paragoni nel settore. Questo aggiunge resilienza all’intera infrastruttura IT per far fronte alla perdita temporanea (per manutenzione programmata, aggiornamenti o guasti hardware) di nodi o di dispositivi di back-end.
  • Storage con funzionalità di auto-riparazione - Accanto al mirroring sincrono dei dati tra nodi, SANsymphony-V identifica e aggira le risorse di hardware per lo storage che non funzionano o che sono poste intenzionalmente fuori servizio. I volumi residenti su quei dispositivi vengono migrati in modo trasparente su apparati alternativi senza influenzare le applicazioni. I clienti non solo ottengono così disponibilità continua, ma anche funzioni di riparazione automatica.
  • Mobilità dei dati sicura e senza interrompere i servizi - Offre la capacità di spostare dischi virtuali tra i differenti pool di storage senza interrompere l’erogazione dei servizi. Per esempio, i volumi allocati per motivi di test o sviluppo possono essere riallocati in background nel pool di produzione senza interrompere l’accesso alle applicazioni.
  • Prestazioni superiori e spostamento dei dati con VMware VAAI e Microsoft ODX - I clienti possono dedicare più risorse host all’elaborazione delle applicazioni scaricando sulla SAN virtuale i grandi spostamenti di dati. Questo avviene in coordinamento con l’hypervisor dell’host o con il sistema operativo utilizzando comandi VMware VAAI o API Microsoft ODX. Invece di collegare host e rete durante lo spostamento dei blocchi disco, l’hypervisor chiede di farlo a SANsymphony-V e invia una notifica all’host alla fine del processo.
  • Nuovi servizi per il recupero dello spazio inutilizzato - L’uso a livello infrastrutturale di VAAI e delle API ODX gioca un altro importante ruolo nel recupere spazio su disco. Gli host segnalano quando hanno cancellato (azzerato) una grande quantità di blocchi, permettendo a SANsymphony-V  di recuperare quello spazio per altri usi. Senza questo coordinamento, i blocchi vuoti rimarrebbero allocati e sarebbero sprecati. Il thin provisioning abbinato alle tecniche di recupero intelligente degli spazi permette di sfruttare al massimo la capienza, aiutando spesso le organizzazioni IT a rinviare o evitare l’acquisizione di costoso nuovo storage.
  • Gestione del controllo delle modifiche e registro di controllo per la prevenzione degli errori e la risoluzione veloce dei problemi - Le organizzazioni IT di grandi dimensioni  operano su più turni - 24 ore al giorno, sette giorni su sette - dovendo spesso gestire molte operazioni di provisioning individuale dello storage e di perfezionamento delle configurazioni. Per evitare confusione, SANsymphony-V registra ora ciascuna azione amministrativa in un percorso di verifica di data e ora che tiene traccia di chi ha fatto cosa e quando. Il registro di controllo aiuta anche nella risoluzione dei problemi evidenziando le azioni che hanno portato alla specifica situazione.
  • Replicazione remota di nuova generazione per un rapido disaster recovery - Il nuovo SANsymphony-V incorpora ottimizzazioni che permettono di ridurre drasticamente il tempo necessario a copiare i volumi su siti remoti, alleggerendo il trasferimento dei successivi aggiornamenti per mantenere allineate le copie remote. Queste innovazioni sono particolarmente apprezzate dai clienti che hanno siti di disaster recovery lontani, così come da colori i quali migrano frequentemente volumi tra le filiali locali e i data center centrali.
Le risposte del mondo reale per un mondo definito dal softwareIl nuovo “ordine mondiale” dello storage sta spingendo velocemente verso il layer software indipendente dal dispositivo di DataCore, specialmente le organizzazioni IT che vogliono capire come organizzare pool, mettere a disposizione e gestire centralmente lo storage in modo diverso dai tradizionali asset. Un fattore chiave è l’esigenza di ottimizzare la velocissima tecnologia delle memorie allo stato solido ricorrendo a livelli diversi di unità a disco a basso costo e con capacità maggiori, che vengono utilizzati per bilanciare obiettivi di prestazioni applicative e limiti di budget. Spesso, il produttore di ciascuna categoria di dispositivo di storage è diverso, così come gli strumenti per controllarle. In più, nei data center si trovano diverse generazioni di apparati tra loro incompatibili. E anche il luogo dove risiede il software necessario a ottimizzare le prestazioni è nel mezzo di una trasformazione.
DataCore crede da sempre che la portabilità del software e l’intercambiabilità dell’hardware siano gli elementi essenziali dell’architettura definita dal software. La nuova tendenza mondiale richiede software per la gestione e la virtualizzazione dello storage intelligente e agnostico rispetto al produttore, che sia in grado di automatizzare e ottimizzare i carichi di lavoro dello storage per abbracciare le applicazioni sia lato server sia lato SAN. E SANsymphony-V risponde in modo esclusivo a queste nuove esigenze.
“I recenti annunci di EMC su ViPR hanno concentrato i riflettori su un modello di storage ormai largamente superato e questo ha incoraggiato la ricerca di valide alternative,” fa notare Paul Murphy, Vice President of Marketing di DataCore Software. “Sin dalla sua nascita, DataCore ha fissato lo standard nello storage definito dal software. Al contrario di ViPR, DataCore non ha nessun preconcetto hardware o dipendenza dalle API. SANsymphony-V non solo federa dispositivi diversi, indipendentemente da marca e modello, ma va oltre, inserendoli in un’infrastruttura di storage coesa, reattiva e sempre disponibile. ViPR ha funzionalità limitate ed è stato progettato più come un traduttore o un diffusore di comandi API ,con l’obiettivo di riconciliare la famiglia di dispositivi di storage tra loro incompatibili di EMC.”
“La loro soluzione si limita a diffondere il modello ‘continuate a comprare hardware’ e ritarda l’inevitabile cambiamento necessario per trarre il pieno valore dello storage definito dal software,” ha continuato Murphy. “DataCore accelera le prestazioni di I/O e organizza automaticamente lo storage su livelli tra server applicativi e reti di storage. Il software bilancia l’utilizzo delle veloce tecnologie ‘in memory’ e i dischi con supporto rotante per ottenere prestazioni ottimali ed efficienza nei costi. Secondo i clienti nel ‘mondo reale’, la nostra piattaforma fornisce la corretta automazione software per la produttività e rende lo storage intercambiabile, permettendogli così di acquistare dai fornitori il miglior valore, ora e nel futuro.”

DisponibilitàIl software DataCore SANsymphony-V R9.0.4 sarà disponibile a partire dal 4 novembre 2013. Per acquistarlo o per avere maggiori informazioni ci si può rivolgere a un fornitore di soluzioni autorizzato di DataCore o a un rappresentante DataCore.

Datacore presenta la nuova versione della sua piattaforma SANsymphony-V, il Software defined storage è il nuovo ordine dello storage

http://www.techweekeurope.it/news/teixeira-datacore-il-software-defined-storage-il-nuovo-ordine-dello-storage-61888
George Teixeira , CEO di Datacore , è impegnato in un tour europeo per il lancio della nuova versione della piattaforma SANsymphony-V. Il tema è quello dell’evoluzione o della conferma del mercato dello storage definito da software .Oltre che delle caratteristiche della nuova piattaforma per lo storage Techweekeurope.it ha parlato con Teixeira anche del mercato in generale e dei suoi trend.

Al colloquio ha partecipato anche Rémi Bargoing, country manager per le attività di Datacore Software in Italia. In Italia Datacore, distribuita da Ready Informatica, conta una cinquantina di clienti serviti da una ventina di partner. In qualità di country manager, il compito di Rémi Bargoing è quello di rafforzare la presenza dell’azienda sul mercato Italiano, con particolare attenzione allo sviluppo del canale reseller ed al potenziamento della qualità e dell’intensità del follow up dei partner sulle attività rivolte all’utente finale.

Prima di tutto da parte dei dirigenti di Datacore una difesa della tecnica di virtualizzazione dello storage nei data center, SDS non è una nuova buzzword di marketing . E’ solo che in questo momento ne parlano giganti dello storage come EMC e nuovi entranti come Vmware . Con Vmware Datacore vanta solidi rapporti di partnership, ma non disdegna ora aperture verso Microsoft ( in questo ambiente avviene dal 3 20 al 30 per cento del suo business). Il mercato dello storage sta vivendo un momento di cambiamento e di rottura per diverse ragioni: le esigenze di capacità di storage sono cresciute, si sta affermando la tecnologia flash e il valore si sta spostando verso il software, mentre è ormai chiara la tendenza a ridurre l’hardware a commodity. Di fronte a un’offerta frammentata e a un installato eterogeneo di storage, Texeira rivendica la capacità di SANsymphony di “ rendere HP, EMC, IBM ancora migliori. La clientela non vuole problemi di gestione nel mettere in pool le risorse che possiede”.

Nell’opinione di Teixeira le risposte a queste esigenze non vengono dai vendor di storage tradizionali , ma da un software come SANsymphony, collaudato ( siamo alla nona versione) che opera già in oltre 10 mila data center, è in grado di lavorare con tutto l’hardware esistente e ora si apre anche alla gestione dello storage flash. Rispondendo alle esigenze delle attuali infrastrutture per data center definite dal software, la nuova versione di SANsymphony-V costituisce “il nuovo standard per lo storage definito dal software, offrendo scalabilità molto più elevata, servizi di replicazione di nuova generazione per disaster recovery più veloci, funzionalità di riparazione automatica dello storage e una maggiore integrazione di piattaforma con i servizi di recupero della capienza inutilizzata Microsoft ODX e VMware VAAI”.

Le funzionalità di virtualizzazione dello storage operano universalmente sia su dischi locali e tecnologie flash installate all’interno dei server sia su sistemi di storage esterni collegati in remoto su reti di storage. SANsymphony-V gestisce, virtualizza e organizza automaticamente in livelli lo storage sfruttando tutte le più diffuse tecnologie flash/SSD e i dispositivi basati su dischi con supporto rotante. Inoltre, la soluzione DataCore può essere impiegata senza problemi e in sicurezza su distanze metropolitane utilizzando il mirroring sincrono. Il software incrementa notevolmente le prestazioni della replicazione e offre nuovi servizi per migliorare il disaster recovery e la replicazione su siti remoti. I plug-in e i servizi aggiornati si integrano strettamente con i più diffusi hypervisor server per permettere agli utenti di effettuare provisioning, condividere, clonare, replicare ed espandere i dischi virtuali su server fisici e macchine virtuali senza dover interrompere l’erogazione dei servizi.
sansymphoni_physicalstoragedevices2

Tra le nuove importanti funzionalità della nuova versione ci sono:
• Scalabilità raddoppiata con supporto fino a 16 nodi federati
• Una nuova generazione di servizi di replicazione remota
• Nuovi servizi per il recupero dello spazio inutilizzato
• Nuova gestione del controllo delle modifiche e dei log dei processi di valutazione.

Un plug-in aggiornato per VMware vCenter permette agli utenti di effettuare provisioning, condivisione, clonazione, replicazione ed espansione dei dischi virtuali su server fisici e macchine virtuali senza interrompere i servizi.

mercoledì 18 settembre 2013

Smetti di combattere con lo storage!


Vinci la battaglia grazie al software per la virtualizzazione dello storage di DataCore


Sei sotto pressione per l'aumento dei costi dello storage? Stai esaurendo lo spazio di archiviazione nel tuo data center? DataCore Software rende superfluo l’acquisto di nuovo hardware per lo storage! Grazie al software DataCore SANsymphony-V puoi accelerare le prestazioni delle applicazioni aziendali critiche e sfruttare completamente lo spazio di archiviazione esistente. Con la virtualizzazione dello storage di DataCore al servizio del tuo storage potrai godere di numerosi vantaggi: maggiore produttività, migliore continuità operativa, gestione centralizzata e amministrazione uniforme per tutti tuoi asset di archiviazione dei dati, riduzione dei tempi di inattività e soprattutto enormi risparmi sui costi.
http://www.datacore.com/International/Country/UK/stop-fighting-your-storage-hardware.aspx

martedì 17 settembre 2013

DataCore spiega le criticità di desktop e VDI virtualizzazione dei desktop

Una ricerca sulle VDI rivela i numeri e le insidie dell’adozione della virtualizzazione dei desktop nelle PMI 

http://www.tomshw.it/cont/news/datacore-spiega-le-criticita-di-desktop-e-vdi/49125/1.html

DataCore ha commissionato una ricerca sui manager IT europei per valutare la fattibilità di infrastrutture per desktop virtuali (VDI) in grado di operare economicamente e con successo in ambienti di dimensioni contenute. L’indagine è stata realizzata intervistando quasi 200 IT manager britannici, due terzi dei quali impegnati in aziende con meno di 500 dipendenti che hanno considerato, ma spesso non ancora adottato, una soluzione VDI.

I ricercatori hanno rapidamente scoperto che la maggior parte degli intervistati ha perfettamente compreso che concettualmente l’adozione di una VDI permette di abbassare i costi di possesso e la complessità degli aggiornamenti (tagliando il supporto e aumentando la longevità dell’hardware esistente). Nella realtà, la VDI è stata percepita come una soluzione troppo complessa da adottare e che richiede una quantità tale di storage che la maggior parte delle PMI non è in grado di adottare.  Tra i dati più significativi emersi dalla ricerca:
  • Il 15% delle organizzazioni con meno di 100 utenti aggiorna i desktop quando necessario senza pianificarlo in bilancio
  • La riduzione dei costi totali di possesso dei desktop è una delle aspirazioni maggiormente citate dagli intervistati (40%), seguita da vicino dalla riduzione delle attività di supporto (39%)
  • Il 12 per cento degli intervistati sostiene che, pur avendo raggiunto i propri obiettivi nell’adozione della VDI, i costi complessivi sono rimasti sostanzialmente gli stessi; e l’8 per cento ha affermato che nonostante una riduzione dei costi dei desktop, sono aumentati quelli relativi a server e storage
  • L’aumento dei costi di storage ha assorbito l’11 per cento del loro investimento
Il report rivela anche quali sono gli elementi principali che portano a resistenze nell’adozione della VDI:
  • Le PMI ritengono che i costi iniziali siano molto elevati a causa della necessità di implementare un’infrastruttura di software specializzata in grado di supportare le prestazioni e l’elevata disponibilità in ambienti di produzione
  • Le PMI apprezzano ovviamente il fatto che le VDI possano abbassare il costo totale di possesso a livello di desktop, ma sono preoccupate dai possibili costi extra, come quelli relativi allo storage
  • Le PMI ritengono che a causa dei modelli di pricing imposti dai fornitori, tipicamente concentrati sulle imprese di grandi dimensioni, le economie di scala promesse non siano automaticamente replicabili in ambienti con 100-200 postazioni di lavoro.
Il report completo può essere scaricato dall’indirizzo http://www.datacore.com/CR-DataCore-VDI )

lunedì 9 settembre 2013

Tom's Hardware: Per il data center definito dal software è il momento decisivo

George Teixeira, CEO di DataCore Software, fa il punto sul nuovo modo di interpretare il data center in chiave software

Per molto tempo i responsabili IT aziendali hanno sentito la frase "virtualizzate o rimarrete indietro", e dopo avere verificato la validità di questo messaggio non hanno potuto negare i benefici che derivano dalla sua applicazione, dando così il via alla corsa alla virtualizzazione. Oggi, osserva Teixeira, si assiste alla spinta per la creazione di data center definiti dal software.

Ovviamente, c’è una certa attesa per capire se questi ambienti più flessibili e innovativi saranno in grado di gestire adeguatamente i requisiti prestazionali e di disponibilità delle applicazioni aziendali critiche, specialmente quando si esamina l’elemento storage dell’equazione. In passato i decisori aziendali avevano buone ragioni per preoccuparsi, ma oggi hanno un ottimo motivo per festeggiare le nuove piattaforme di virtualizzazione dello storage, che hanno dimostrato di poter superare gli ostacoli legati all’I/O.


 
George Teixeira
Proprio come avvenuto con gli hypervisor per i server, che hanno messo a disposizione una piattaforma operativa virtuale, un simile approccio nello storage sta trasformando velocemente, osserva il manager, le metriche economiche della virtualizzazione nelle organizzazioni di qualunque dimensione offrendo la velocità, la scalabilità e la disponibilità continua necessarie per sfruttare appieno i benefici dei data center definiti dal software.



Tra gli altri benefici particolari tra quelli ampiamente riconosciuti ci sono:
  • L’eliminazione dei colli di bottiglia nell’I/O dello storage dei data center virtualizzati
  • Lo sfruttamento efficace delle risorse di storage per ottenere prestazioni applicative sempre maggiori
  • La garanzia di applicazioni veloci e sempre disponibili senza dover fare grandi investimenti in storage
I rallentamenti delle prestazioni causati dai colli di bottiglia dell’I/O e i fermo-macchina provocati da malfunzionamenti legati allo storage sono due dei principali motivi per cui le imprese hanno evitato di virtualizzare le loro applicazioni di primo livello, come SQL Server, Oracle, SAP ed Exchange. Questa tendenza è emersa chiaramente nella recente "Terza indagine annuale sullo stato della virtualizzazione" realizzata da DataCore Software.

Dall’indagine è emerso che il 42 per cento di chi ha risposto ha segnalato il decadimento delle prestazioni o l’impossibilità di soddisfare le esigenze prestazionali come ostacoli alla maggiore virtualizzazione dei carichi di lavoro. Eppure, efficaci piattaforme di virtualizzazione dello storage stanno superando con successo queste difficoltà. Lo fanno utilizzando tecniche di caching adattativo e di aumento delle prestazioni indipendenti dai dispositivi che permettono di assorbire carichi di lavoro estremamente variabili, consentendo così alle applicazioni di girare più velocemente in modalità virtualizzata.

L’indagine ha anche rivelato che il 44 per cento di chi ha risposto ritiene che i costi sproporzionati relativi allo storage siano un ostacolo alla virtualizzazione. Anche in questo caso, però, efficaci piattaforme per la virtualizzazione dello storage sono oggi in grado di offrire una soluzione, grazie a funzionalità come l’auto-tiering, che ottimizza l’uso delle risorse più costose gestendole insieme a dischi fissi di maggiore capacità e minore costo.

Una piattaforma software di questo tipo tiene sotto costante controllo il comportamento dell’I/O ed è in grado di scegliere automaticamente in tempo reale e in modo intelligente cosa utilizzare tra memorie cache dei server, storage flash e tradizionali risorse basate su disco. Questo garantisce che ogni carico di lavoro venga assegnato al dispositivo o al livello di storage più adatto in base alle priorità e all’urgenza.

Il risultato è che oggi un data center definito dal software è in grado di offrire alle applicazioni più importanti livelli di prestazioni mai raggiunti prima, con un’efficienza ottimale nella gestione dei costi e con il massimo ritorno sugli investimenti già effettuati nello storage.

Una volta virtualizzate le applicazioni di primo livello che fanno un uso intensivo dell’I/O, la piattaforma di virtualizzazione dello storage ne garantisce la disponibilità. Lo fa eliminando gli anelli deboli e gli elementi non funzionanti tramite separazione fisica invisibile a livello applicativo che riguarda diversi locali o siti remoti e che grazie a funzionalità di auto-recovery garantisce i più elevati livelli di continuità operativa.

La giusta piattaforma, evidenzia Teixeira, può virtualizzare in modo efficace qualunque tipologia di storage venga utilizzata, sia collegata direttamente sia connessa via SAN, per ottenere un ambiente di storage robusto e reattivo in grado di supportare ambienti IT virtuali altamente dinamici.

In conclusione, le piattaforme di virtualizzazione dello storage hanno portato al momento decisivo per il data center definito dal software. Le prestazioni, la velocità e l’elevata disponibilità necessarie ad applicazioni e database critici in ambiente virtualizzato oggi sono state raggiunte. Le barriere sono state rimosse ed esiste un percorso chiaro e supportato, ritiene DataCore, per ottenere un’ancora maggiore efficienza nella gestione dei costi.

mercoledì 4 settembre 2013

Tom's Hardware: L'adozione di SSD veloci frenata dai budget risicati

Le applicazioni rallentano ma la soluzione che è a portata di mano spesso viene respinta per motivi di budget.

Cosa può desiderare di più il reparto IT dei nuovi irresistibili dispositivi SSD?
Basta guardare il volto stupito degli utenti quando si aggiornano i loro sistemi con questi dispositivi, osserva Augie Gonzalez, Director of Product Marketing di DataCore Software, perché le applicazioni virtualizzate una volta lente diventano di colpo ultraveloci.

Poi però il sogno finisce quando la pur ben motivata richiesta di richiesta di diversi terabyte di flash per i server viene "rinviata", che poi è la parola in codice che in realtà sta per "Respinta". Insomma, non ci sono quattrini.

Ironicamente, osserva però Gonzales, gli stessi revisori dei conti raccomandano di valutare velocemente nuovi progetti di virtualizzazione dei server per ridurre ulteriormente il numero delle macchine fisiche presenti nei data center. Sembra proprio che non abbiano sentito la prima parte del ragionamento sugli SSD. Il consolidamento dei server rallenta le app mission critical - come SQL Server, Oracle, Exchange e SAP - fino a renderle inutilizzabili.

E le memorie flash possono riportare la rapidità perduta. Però non ci sono i quattrini per il loro acquisto.Questo scenario si verifica molto più di frequente di quanto non ci si aspetti, speiga Gonzales.. Secondo un recente sondaggio su 477 professionisti IT realizzata da DataCore Software, tutto si riduce a una questione fondamentale: i costi relativi allo storage.
Le valutazioni sui costi scoraggiano le organizzazioni dall’adottare memorie flash e SSD nelle loro nuove implementazioni di virtualizzazione. Più di metà delle persone che hanno risposto (50,2 per cento) ha affermato di non prevedere l’utilizzo di flash/SSD nei progetti di virtualizzazione a causa dei costi.

Eppure, spiega Gonzales, una soluzione esiste, ed è molto probabile che venga approvata da chi gestisce il budget pur soddisfacendo la comunità degli utenti.
Invece di riempire indiscriminatamente i server di flash, il manager di Datacore suggerisce di utilizzare il software per condividere un numero inferiore di schede flash con diversi server utilizzando pool di storage misti.

Un efficace esempio, spiega, è l’utilizzo di tecniche di virtualizzazione dello storage agnostiche rispetto all’hardware e ai suoi produttori confezionate in un software portabile in grado di indirizzare dinamicamente i carichi di lavoro verso la tipologia (o il livello) di storage più adeguato. Ovviamente i server possono condividere le memoria a stato solido in altri modi. Le batterie ibride, per esempio, per contenere i costi uniscono una certa quantità di flash agli HDD.

Il software per la virtualizzazione dello storage indipendente dai dispositivi, invece, fornisce auto-tiering, thin provisioning, pooling, caching avanzato in lettura/scrittura e numerosi servizi di replicazione/snapshot in modo uniforme su qualunque dispositivo flash/SSD/HDD già installato.
Il software, osserva Gonzales, permette il migliore sfruttamento delle risorse hardware disponibili al costo più basso, indipendentemente da chi lo ha prodotto o dal modello che è stato scelto.

lunedì 2 settembre 2013

Il virtual desktop a misura di PMI targato DataCore

Un nuovo software per desktop virtuali, nuove funzionalità e soluzioni entry-level ideali per ambienti con un numero di postazioni compreso fra 25 e 200    
È stato recentemente annunciato DataCore VDS 2.0, soluzione che rende economicamente conveniente l’adozione di una infrastruttura di desktop virtuali (VDI) in grado di mantenersi costantemente in modalità ‘stateful’. La nuova release è disponibile anche in una versione entry-level per 25 desktop virtuali, una scelta dettata dalla volontà di avvicinare alla virtualizzazione del desktop anche le aziende di dimensioni medio-piccole. Sono state apportate anche numerose migliorie alla piattaforma software per la gestione di desktop e server virtuali. Tra queste spiccano l’ottimizzazione delle prestazioni per velocizzare i tempi di risposta, una nuova opzione di protezione dei server VDI battezzata Hot Standby e il supporto all’accesso Single Sign-On (SSO) e ad Active Directory (AD). Nuove procedure guidate, modelli e strumenti per aumentare il livello di integrazione con le piattaforme Microsoft VDI e Windows Server 2012 e i loro servizi di erogazione e di desktop remoto completano le novità della soluzione, già disponibile tramite una selezione di business partner europei autorizzati, preparati e certificati.
 
VDI accessibile anche alle piccole e medie imprese

“DataCore VDS 2.0 supera le difficoltà che le aziende di piccole e medie dimensioni incontrano nell’adozione delle VDI e risponde alla grande richiesta di mercato di soluzioni convenienti per la virtualizzazione dei desktop in una situazione dove i budget limitati e la crisi economica stanno avendo riflessi negativi su tutte le decisioni IT – sottolinea Rémi Bargoing, nominato alla fine di maggio country manager della filiale italiana. La nuova release permette ai nostri partner di offrire soluzioni VDI convenienti e ad alta produttività tagliate su misura per ambienti da 25 a 200 desktop virtuali”. Al contrario di altre soluzioni VDI molto complesse che sono state progettate, con i relativi costi, per installazioni di mille desktop o più, DataCore VDS 2.0 abbatte tutte le barriere riducendo nel contempo i costi di ciascun desktop virtuale.
Di fatto le piccole e medie imprese vogliono adottare la virtualizzazione dei desktop per gli stessi motivi delle grandi aziende, ovvero ridurre i costi di gestione dei desktop, incrementare la produttività e aumentare l’agilità aziendale; purtroppo queste realtà non sono in grado di affrontare i costi elevati e le complessità delle soluzioni di livello enterprise, non compatibili con ambienti di piccole dimensioni.
DataCore VDS 2.0 riduce drasticamente le complessità e riduce in modo significativo i costi della singola istanza VDI poiché è stato proprio progettato, in termini di dimensioni e prezzo, per le piccole e medie aziende e per un uso dipartimentale.


http://www.soiel.it/res/news_dettaglio/id/600/p/il-virtual-desktop-a-misura-di-pmi-targato-datacore

martedì 27 agosto 2013

L'adozione memorie flash è troppo spesso frenata dai budget dedicati alla virtualizzazione

Cosa fare quando il budget ostacola gli SSD in azienda

Cosa fare quando il budget ostacola gli Ssd in aziendaI dispositivi di storage a stato solido hanno il pregio di rendere veloci come frecce le applicazioni virtualizzate. Ma spesso le riunioni trimestrali di bilancio ne bocciano l'acquisto.
E i revisori dei conti che ostacolano la proposta sono gli stessi che raccomandano di valutare velocemente nuovi progetti di virtualizzazione dei server per ridurre il numero delle macchine fisiche presenti nei datacenter.
Il consolidamento dei server, infatti, rallenta le applicazioni mission critical (come Sql Server, Oracle, Exchange e Sap) fino a renderle inutilizzabili, mentre le memorie flash possono riportare la rapidità perduta.
Lo afferma Augie Gonzalez, Director of Product Marketing di DataCore Software.

Responsabili It frenatiSecondo un recente sondaggio su 477 professionisti It realizzato da DataCore, le valutazioni sui costi scoraggiano le aziende dall'adottare memorie flash e Ssd nelle loro nuove implementazioni di virtualizzazione.
Più di metà delle persone che hanno risposto ha affermato di non prevedere l'utilizzo di flash/Ssd nei progetti di virtualizzazione a causa dei costi.
I costi relativi allo storage e i problemi di prestazioni sono due delle più importanti barriere che hanno impedito agli intervistati di aumentare la virtualizzazione dei loro carichi di lavoro.
Il 43% sostiene che l'incremento dei costi relativi allo storage è stato un “serio ostacolo” o “in qualche modo un ostacolo”, mentre il 42% ritiene che la causa sia da attribuire a un certo degrado delle prestazioni o all'impossibilità di rispondere alle esigenze prestazionali.
Quando è stato chiesto quali tipologie di storage vengano utilizzate nei loro ambienti, circa sei intervistati su dieci (59%) hanno sostenuto di non utilizzare affatto flash/Ssd, mentre il 21% hadetto di basare solamente il 5% della loro capacità totale di storage su flash/Ssd.

Mix di storage e di bilancio
Invece di riempire indiscriminatamente i server di flash, Augie Gonzalez suggerisce di utilizzare il software per condividere un numero inferiore di schede flash con diversi server utilizzando pool di storage misti.
Con “misti” intende una piccola percentuale di flash/Ssd abbinata all'attuale mix di dischi ad alte prestazioni e storage di massa.
Un esempio è l'utilizzo di tecniche di virtualizzazione dello storage agnostiche rispetto all'hardware e ai suoi produttori confezionate in un software portabile in grado di indirizzare dinamicamente i carichi di lavoro verso la tipologia (o il livello) di storage più adeguato.
L'intelligenza dell'auto-tiering ottimizza costantemente il rapporto prezzo/prestazioni del pool di storage bilanciato. Inoltre è in grado di eseguire il provisioning della capienza in modo che lo spazio su flash non venga fagocitato dalle applicazioni.
Lo schema di gestione dinamica dei dati offre un ulteriore miglioramento prestazionale.
L'aumento di velocità deriva da algoritmi software avanzati per la gestione delle cache, utilizzati sia per memorizzare sia per recuperare blocchi di informazioni da dischi e flash.
Oltre a ridurre della metà (o più) i tempi di latenza di input/output, si possono recuperare tonnellate di spazio prima sprecato in dischi fissi utilizzati con il metodo dello “short-stroking”.
In pratica, per Gonzalez, non c'è più bisogno di restringere il campo alle testine del disco per accelerare le prestazioni del database, così come non è più necessario spendere troppo per gli Ssd.

Destino ibrido
Ovviamente secondo il manager di DataCoer i server possono condividere le memoria a stato solido in altri modi. Le batterie ibride, per esempio, per contenere i costi uniscono una certa quantità di flash agli Hdd.
Ci sono però differenze importanti tra l'acquisto di queste batterie specializzate e la virtualizzazione dell'infrastruttura di storage esistente per trarre vantaggio dalle tecnologie flash. Non ultimo, il modo in cui possono essere sfruttati gli asset già presenti.
Gonzalez avanza l'idea di sostituire completamente la base installata con batterie di moduli ibridi, ma quanto è probabile ottenere l'approvazione di un'operazione di questo tipo?
Il software per la virtualizzazione dello storage indipendente dai dispositivi, invece, fornisce auto-tiering, thin provisioning, pooling, caching avanzato in lettura/scrittura e numerosi servizi di replicazione/snapshot in modo uniforme su qualunque dispositivo flash/Ssd/Hdd già installato.
Del resto, una soluzione di questo tipo può essere utilizzata anche con gli investimenti che vi verrà voglia di fare l'anno prossimo, compresi gli eventuali sistemi ibridi.
Il software permette il migliore sfruttamento delle risorse hardware disponibili al costo più basso, indipendentemente da chi lo ha prodotto o dal modello che è stato scelto.
La virtualizzazione dello storage è anche conforme al mandato aziendale di virtualizzare ulteriormente il datacenter.
È uno di quei rari casi in cui l'essere più parsimoniosi si traduce in grandi dividendi extra.

Lo storage definito dal software
Ultimamente hanno preso piede i concetti di “data center definito dal software” e di “storage definito dal software”. Entrambe le definizioni sono diventate uno pseudonimo di “virtualizzazione dello storage”, con un obiettivo più vasto a livello infrastrutturale: abbracciare le molte tecnologie basate su disco e flash, e contemporaneamente le più disparate sfaccettature dei diversi marchi e prodotti.
Senza perdersi in giri semantici, per Gonzalez, il tutto si riduce all'usare software intelligente per gestire ciò che si ha disposizione e ottenere maggior valore da tutto l'hardware di storage presente in azienda. Sembra un approccio ragionevole, vista la velocità con cui cambiano le tecnologie a disco e i sistemi nel settore dello storage.
Gonzalez chiosa allora con un'avvertenza: «qualunque storage definito dal software che sia inestricabilmente legato a un pezzo di hardware non può essere ciò che viene definito».

lunedì 26 agosto 2013

01net.CIO: Momento decisivo per il datacenter definito dal software

Visioni: Momento decisivo per il datacenter definito dal software

Momento decisivo per il datacenter definito dal software

Lo sostiene George Teixeira, ceo di DataCore Software. Siamo alla fase due della virtualizzazione e riguarda lo storage.
 
Per molto tempo i Cio aziendali si sono sentiti dire di virtualizzare, pena l'arretratezza, e dopo avere verificato la validità di questo messaggio non hanno potuto negare i benefici che derivano dalla sua applicazione, dando così il via alla corsa alla virtualizzazione.

Oggi, secondo George Teixeira, presidente e ceo di DataCore Software, si assiste alla spinta per la creazione di datacenter definiti dal software.

Ovviamente, c'è una certa attesa per capire se questi ambienti saranno in grado di gestire adeguatamente i requisiti prestazionali e di disponibilità delle applicazioni aziendali critiche, specialmente quando si esamina l'elemento storage dell'equazione.

In passato i decisori aziendali avevano buone ragioni per preoccuparsi, ma oggi hanno un ottimo motivo per accogliere le nuove piattaforme di virtualizzazione dello storage, che hanno dimostrato di poter superare gli ostacoli legati all'I/O.

Una storia analoga
Proprio come avvenuto con gli hypervisor per i server, che hanno messo a disposizione una piattaforma operativa virtuale, ricorda Teixeira, un simile approccio nello storage sta trasformando velocemente le metriche economiche della virtualizzazione offrendo la velocità, la scalabilità e la disponibilità continua necessarie per sfruttare appieno i benefici dei datacenter definiti dal software.
Tra gli altri benefici particolari ci sono l'eliminazione dei colli di bottiglia nell'I/O dello storage dei datacenter virtualizzati; lo sfruttamento efficace delle risorse di storage per ottenere prestazioni applicative sempre maggiori; la garanzia di applicazioni veloci e sempre disponibili senza dover fare grandi investimenti in storage.

I rallentamenti delle prestazioni causati dai colli di bottiglia dell'I/O e i fermo-macchina provocati da malfunzionamenti legati allo storage sono due dei principali motivi per cui le imprese hanno evitato di virtualizzare le loro applicazioni di primo livello, come Sql Server, Oracle, Sap ed Exchange.
Eppure, efficaci piattaforme di virtualizzazione dello storage stanno superando con successo queste difficoltà.

Lo fanno utilizzando tecniche di caching adattativo e di aumento delle prestazioni indipendenti dai dispositivi che permettono di assorbire carichi di lavoro estremamente variabili, consentendo così alle applicazioni di girare più velocemente in modalità virtualizzata.

Per incrementare ulteriormente la reattività delle applicazioni di primo livello, le aziende spendono spesso troppo in dischi allo stato solido (Ssd) basati su memorie flash.
Anche in questo caso, però, efficaci piattaforme per la virtualizzazione dello storage sono oggi in grado di offrire una soluzione, grazie a funzionalità come l'auto-tiering, che ottimizza l'uso delle risorse più costose gestendole insieme a dischi fissi di maggiore capacità e minore costo.
Una piattaforma software di questo tipo tiene sotto costante controllo il comportamento dell'I/O ed è in grado di scegliere automaticamente in tempo reale e in modo intelligente cosa utilizzare tra memorie cache dei server, storage flash e tradizionali risorse basate su disco.
Questo garantisce che ogni carico di lavoro venga assegnato al dispositivo o al livello di storage più adatto in base alle priorità e all'urgenza.

La virtù del datacenter software defined
Il risultato è che oggi un datacenter definito dal software è in grado di offrire alle applicazioni più importanti livelli di prestazioni mai raggiunti prima, con un'efficienza ottimale nella gestione dei costi e con il massimo ritorno sugli investimenti già effettuati nello storage.
Una volta virtualizzate le applicazioni di primo livello che fanno un uso intensivo dell'I/O, la piattaforma di virtualizzazione dello storage ne garantisce la disponibilità. Lo fa eliminando gli anelli deboli e gli elementi non funzionanti tramite separazione fisica invisibile a livello applicativo che riguarda diversi locali o siti remoti e che grazie a complete funzionalità di auto-recovery garantisce i più elevati livelli di continuità operativa.

La giusta piattaforma può virtualizzare in modo efficace qualunque tipologia di storage venga utilizzata, sia collegata direttamente sia connessa via San, per ottenere un ambiente di storage robusto e reattivo in grado di supportare ambienti It virtuali altamente dinamici.

È così che per Teixeira le piattaforme di virtualizzazione dello storage hanno portato al momento decisivo per il datacenter definito dal software.
Le prestazioni, la velocità e l'elevata disponibilità necessarie ad applicazioni e database critici in ambiente virtualizzato oggi sono state raggiunte.
Le barriere sono state rimosse ed esiste un percorso chiaro e supportato per ottenere un'ancora maggiore efficienza nella gestione dei costi.
La scelta della piattaforma giusta per il data center è però fondamentale, così come è essenziale una tecnologia dalle funzionalità complete che sia già stata messa alla prova “sul campo”.
Inoltre, è importante anche puntare su una soluzione di virtualizzazione puramente software e indipendente, in modo da evitare di rimanere bloccati su una specifica piattaforma hardware e da trarre vantaggio dai futuri e inevitabili sviluppi dello storage.