DataCore, la società specializzata nelle soluzioni per lo storage  software-defined e virtualizzato, ha presentato la nuova generazione  di San-Symphony-V10 che offre la possibilità di creare San virtuali e uno stack dedicato all’ottimizzazione Flash.
Scalabilità raddoppiata da 16 a 32 nodi, supporto iScsi ad alta velocità da 40/65 GiE, strumenti per la visualizzazione delle prestazioni, ribilanciamento intelligente del disco e livellamento automatico del carico della cpu, sono alcune delle caratteristiche della nuova piattaforma che viene indicata come particolarmente adatta alle imprese in crescita.
teixeira datacoreIl software permette infatti alle aziende di creare infrastrutture su larga scala e modulari sul modello di Google che sfruttano software eterogeneo ed economico, server e reti a basso costo per trasformarli in architetture di produzione di livello enterprise. “Il mercato oggi è disruptive”, ha osservato George Teixeira (nella foto), CEO e  presidente di DataCore, secondo il quale  “il vecchio modello di storage si è rotto. E’ il momento dello storage definito dal software pensato per aiutare le organizzazioni a riunire in pool tutti gli asset di storage disponibili con maggiore produttività e costi contenuti.
Una soluzione definita dal software, prosegue, rende l’azienda più flessibile garantendo anche per il futuro dell’infrastruttura.
Presente in Italia tramite una ventina di rivenditori che hanno garantito quest’anno una crescita di circa il 50%, DataCore ha appena firmato un accordo con il ministero dell’Economia e delle Finanze italiano che ha adottato la soluzione DataCore SANsymphony-V per migliorare la produttività e modernizzare la sua infrastruttura IT mission-critical. La piattaforma per lo storage definito dal software di DataCore è stata implementata per centralizzare la gestione dello storage e migliorare l’utilizzo di una vasta gamma di sistemi e dispositivi hardware per lo storage di differenti produttori, tra i quali EMC e HP.
datacore bargoingOltre al ministero, per la PA c’è anche il Comune di Bologna (in Francia invece tutti i ministeri utilizzano le soluzioni DataCore), mentre sul fronte aziendale DataCore si è focalizzata inizialmente sul Nord-est dove ha un parco clienti costituito da medie aziende. Adesso però, spiega il Country Manager Rémi Bargoing (nella foto) è venuto il momento di calare su Milano e sulle banche.
In Italia la società vende tramite il canale indiretto con una rete di rivenditori a valore aggiunto che sta crescendo e dovrebbe passare dagli attuali quattro rivenditori gold a un Var per ognuna delle tredici zone nelle quali è stato suddiviso il Paese.
Dal suo arrivo in Italia, circa dieci mesi fa, Bargoing ha riqualificato la rete perché “la particolarità di DataCore è che il ciclo presales è un po’ più lungo e per questo abbiamo bisogno di rivenditori con un valore aggiunto dal punto di vista tecnico importante”.
In Italia la società al momento non è specializzata su mercati verticali e attualmente non ha intenzione di sviluppare accordi con grandi brand per farsi conoscere dal mercato. DataCore intende proseguire da sola a differenza di quanto ha fatto in Francia e Germania. D’altronde il mercato italiano offre buone possibilità visto che, secondo il country manager, scontiamo un certo ritardo rispetto agli altri paesi europei.