mercoledì 15 luglio 2015

Enterprise Management Associates sceglie DataCore come “Best Enterprise Solution”


Jim Miller, senior analyst di Enterprise Management Associates

Nel settore è finora mancata una definizione coerente di software-defined storage. Questa ambiguità ha portato a una serie di prodotti software molto diversi, sia come valore sia come funzionalità. DataCore offre un prodotto di elevatissimo livello, considerato ideale come software-defined storage: è in grado di astrarre tutto lo storage, indipendentemente dal luogo fisico in cui si trova, offrendo il più ricco set di servizi completamente indipendenti dall’hardware oggi disponibile, in larga parte automatizzati. L’insieme di queste funzionalità posiziona DataCore come leader in termini di validità del prodotto nel Radar Report sul Software-Defined Storage.




La piattaforma DataCore SANsymphony-V è stata definita da Enterprise Management Associates come la “Best Enterprise Solution for Software-Defined Storage”.

L'EMA Radar Reports offre un'analisi approfondita dei principali vendor e prodotti, tra cui la loro posizione sul mercato rispetto alla concorrenza. L'EMA Radar Report dedicato alle soluzioni per l'Enterprise Software-Defined Storage valuta le funzionalità di base e le caratteristiche di astrazione e organizzazione in pool dell'infrastruttura di storage all'interno di tutta l'azienda, compresi i sistemi di storage collegati direttamente, quelli basati su rete e quelli a basso costo o nella cloud.

La piattaforma per il software-defined storage DataCore SANsymphony-V opera a livello infrastrutturale su tutte le tipologie di storage (flash, dischi e cloud) per automatizzare e ottimizzare le prestazioni e l’allocazione delle risorse. Questa soluzione è in grado di astrarre lo storage di rete esistente, oltre che di creare SAN virtuali iper-convergenti utilizzando anche lo storage collegato direttamente ai server e le unità flash/SSD, che possono così essere integrati nell’infrastruttura di
storage esistente. Tra i potenti servizi che DataCore mette a disposizione di tutta l’azienda ci sono il caching, la deduplica universale, la compressione, l’accelerazione delle operazioni di scrittura casuale, il mirroring sincrono, il ripristino “zero touch”, il thin provisioning, il QoS, l’auto-tiering, la replica, il monitoraggio delle prestazioni, la protezione continua dei dati e la migrazione dei dati.

Nell’EMA Radar Report for Enterprise Software-Defined Storage 2015, DataCore SANsymphony-V è stata anche definita leader per il valore nella sua categoria.

Dice il rapporto: “Tra le soluzioni di software-defined storage inserite in questo report, DataCore è una delle più convenienti. I clienti possono infatti acquistare una licenza DataCore a una frazione del costo delle soluzioni concorrenti.”
 

lunedì 13 luglio 2015

Il Comune di Bologna si affida a DataCore

 
DIREZIONALE-sede unica-8 

IL CONTESTO

Il Comune di Bologna ha circa 4300 dipendenti e circa 3500 postazioni informatiche. Dispone di 50 uffici distribuiti sul territorio fra i quali Musei, Uffici amministrativi, Biblioteche oltre a 200 Scuole facenti anch’esse parte dell’infrastruttura del Comune. Tante sono quindi le diverse attività gestite, gran parte delle quali informatizzate. Gli addetti ai servizi informatici sono in tutto 45, 30 dei quali parte dell’Unità Servizi infrastrutturali diretta da Stefano Mineo.

L’ESIGENZA

L’infrastruttura del Comune è composta da 2 Server Farm posizionate nelle 2 sedi principali, nelle quali si concentrano tutte le risorse, i sistemi di rete , i server , ridondati per garantire la continuità operativa indispensabile. 250 sono i server gestiti dei quali 200 circa virtualizzati tramite VMWare su blade HP e IBM. Il volume totale dei dati è di circa 50 TB (sono quelli oggi licenziati).  Tutte le sedi sono collegate in banda larga.
I principali obbiettivi  si possono individuare in 3 precise richieste avanzate dall’alta direzione:
  • garanzia della Business Continuity
  • aumento della potenza della piattaforma tecnologica, compresa la sostituzione di HW arrivati alla fine del loro ciclo di vita, per gestire nuovi servizi IT, unitamente ad un sostanziale incremento delle performance per riuscire ad ottenere risposte rapide
  • il tutto con il vincolo di un contenimento della spesa.
La prima risposta architetturale è stata quella di ridondare le due Server Farm, seguita dall’aumento della potenza dei sistemi con componenti tecnologiche virtualizzate e della capacità di storage.

LA SOLUZIONE

“A questo punto è partita l’indagine, portata avanti insieme al partner, che ha escluso l’adozione della classica soluzione di potenziamento dell’HW a favore del Software Defined Storage”. Dichiara Stefano Mineo che continua “accantonata quindi l’idea di dotarsi di appliance forniti da HW vendor a favore di una soluzione SW per la gestione dei dischi destinati allo storage. Le motivazioni hanno riguardato l’aspetto economico, infatti l’adozione della soluzione Software Defined elimina l’esigenza di dotarsi di ulteriore HW, oltre a garantire una maggiore flessibilità in fase di crescita e senza alcun vincolo rispetto all’acquisto di HW di uno specifico vendor.
E’ poi stata eseguita un’approfondita verifica da parte del partner mirata ai livelli funzionali offerti, questa fase di valutazione ha portato alla scelta di SANsymphony-V10 di DataCore , la più affermata sul mercato che si è rivelata essere quella che offriva maggiori garanzie. E’ partito a questo punto il bando di gara, vinto da 3CIME Technology che ha fornito il SW, lo ha implementato e fornito i relativi servizi. Tutta l’operazione ha avuto inizio nel 2014 ed è stata portata a termine nel luglio dello stesso anno. La migrazione dei dati è stata effettuate gradualmente , conclusa in tre mesi,  effettuata senza problemi dai vecchi ai nuovi  apparati. La nuova architettura, una volta operativa si è fatta apprezzare da subito per la sua flessibilità per la facilità di manutenzione e di aggiornamento. In occasione della indisponibilità HW, lo spostamento degli utenti da un nodo all’altro è stato effettuato brillantemente.
I vantaggi ottenuti:
  • Risparmio in termini di costi in fase di acquisto e di gestione
  • Benefici per la gestione del backup dei dati aziendali
  • perfetta integrazione.
“Il progetto di un cluster metropolitano così delicato e complesso è stato esaltante. Mettere in alta affidabilità 60 istanze Oracle, 10TB di posta elettronica, 200 macchine virtuali è stata una sfida senza precedenti. Oggi il Comune ha virtualizzato con DataCore, storage IBM, Netapp, Nexsan, dischi flash HGST con 4 livelli di Tier sui due nodi metropolitani. Un risultato che in Italia non ha precedenti” dichiara Giuseppe Mazzoli – amministratore di 3CiME Technology Srl, che conclude: “la seconda parte del progetto che è già in corso, riguarderà il disaster recovery, sempre con la nostra assistenza!”

mercoledì 8 luglio 2015

TURBO NAS QNAP, ora certificati DataCore Ready


NAS QNAP, ora certificati DataCore Ready











I NAS QNAP della gamma TVS-ECx80, TS-ECx80, TS-x79U-SAS e SS-x79U-SAS sono ora certificati DataCore Ready, per l’interoperabilità con la piattaforma software-defined storage SANsymphony-V.
 
https://www.qnap.com/solution/DataCore-Ready/en/index.php

Grazie a questa certificazione i NAS QNAP garantiscono un’elevata compatibilità per la realizzazione di soluzioni unificate che permettono alle aziende di potenziare numerose funzionalità della propria rete e di ottimizzazione. Abbinando le peculiarità hardware degli apparati di storage, dalla connettività 10 GbE ai sistemi cache SSD, con DataCore SANsymphony-V, le differenti realtà professionali potranno ottenere le prestazioni di archiviazione richieste, elevata disponibilità, disaster recovery e un conveniente archivio definito da software basato sulle tecnologie di virtualizzazione.

Jerome Jaussaud, product manager di QNAP
È con grande piacere che annunciamo la certificazione DataCore Ready per i nostri sistemi storage di fascia alta. I nostri clienti ora possono sfruttare tutti i valori aggiunti offerti da DataCore SANsymphony-V sui loro dispositivi QNAP nuovi o esistenti.

Phil Williams, VP di Business Development & Strategic Alliances in DataCore
La designazione DataCore Ready è il riconoscimento per il completamento di un severo processo di test di compatibilità per soluzioni cha hanno dimostrato di poter migliorare le infrastrutture di archiviazione software-defined di DataCore. L'unione tra DataCore e QNAP offre una soluzione veramente flessibile per massimizzare le prestazioni delle infrastrutture IT in modo da soddisfare le crescenti - e in continua mutazione - necessità d'archiviazione nelle aziende odierne.
         https://www.qnap.com/solution/DataCore-Ready/en/index.php

martedì 7 luglio 2015

01Net: Iperconvergenza chiama Software-defined storage

http://www.01net.it/iperconvergenza-chiama-software-defined-storage/
La virtualizzazione delle applicazioni è una pratica ormai ampiamente adottata. Dopo gli entusiasmi iniziali si è, però, compreso che una delle principali difficoltà è legata allo storage condiviso, che è elemento essenziale per la buona riuscita della virtualizzazione.

A sostenerlo è George Teixeira, Ceo di Datacore, ricordando che le applicazioni possono essere spostate tra i vari server solamente se quest’ultimi sono in grado di accedere a programmi e relativi dati memorizzati sulle unità di storage.

In un ambiente tipico, lo storage condiviso viene collocato in reti dedicate, le Storage area network, che, nate prima della virtualizzazione, si trovano oggi ad affrontare sfide complesse, che non sempre riescono a superare nel migliore dei modi. Gli ambienti virtualizzati, ricorda Teixeira, hanno, infatti, bisogno di prestazioni in input e output uniformi e affidabili in ogni momento, anche quando le applicazioni diventano più esigenti. I carichi di lavoro virtualizzati possono, infatti, variare enormemente e velocemente.

Virtualizzazione dello storage e soluzioni hyperconverged 



Basti pensare a un database: quando viene avviata un’attività di elaborazione dei dati particolarmente rilevante, la San si ritrova sotto pressione, con ripercussioni sulle prestazioni generali che hanno un impatto anche su tutte le altre applicazioni. Ovviamente più queste sono sensibili alle prestazioni, più i problemi crescono”.

In prima fila, come già accennato dal Ceo di Datacore, ci sono soprattutto i database e le applicazioni o i sistemi di Erp basati sui database, “come Oracle, Microsoft Sql Server, Sap, Microsoft Dynamics senza trascurate le Vdi di Vmware o di Citrix, e i sistemi di comunicazione, dal VoIp a Microsoft Exchange”.

Non solo prestazioni

Le prestazioni non sono, però, l’unico parametro da tenere in considerazione nelle San collocate in ambienti virtualizzati. Affidabilità e complessità possono rivelarsi un vero e proprio grattacapo, soprattutto nelle strutture più piccole, così come la scalabilità orizzontale e la manutenzione. Se il numero di applicazioni tende a crescere, cosa pressoché certa con le tendenze attuali, la San deve essere in grado di adeguarsi velocemente e in modo trasparente. E anche in caso di manutenzione è impensabile immaginare che lo storage possa essere messo temporaneamente offline. Eppure, come ricorda Teixeira, questo accade.

Negli uffici remoti che dispongono di applicazioni onsite le difficoltà aumentano. Si parla di negozi, filiali, impianti produttivi, call center dove la gestione e la disponibilità dell’infrastruttura possono diventare complicate. Come minimo, per garantire elevata disponibilità a livello di macchine fisiche è necessario dislocare una coppia di server, che devono essere ovviamente connessi a una Storage area network. Per ragioni legate ai costi quest’ultima è spesso costituita da una batteria di storage economica, il che si traduce in ciò che viene definito un “single point of failure”, ovvero l’anello debole nella catena: se per qualunque ragione la San va offline, la presenza del doppio server non basta a garantire la continuità del servizio. E spesso la mancanza in loco di staff dedicato alla gestione It complica ulteriormente le cose.

I vantaggi dell’iperconvergenza
Tutti questi aspetti stanno spingendo le aziende alla ricerca di nuove soluzioni. Una delle più gettonate è conosciuta come iperconvergenza, in cui l’infrastruttura It, intesa come potenza di calcolo, memoria, collegamenti di rete e sistemi di storage, viene completamente integrata, semplificandone sia l’installazione sia la successiva gestione. Per ottenere il miglior risultato prestazionale possibile, si procede di norma con la creazione di cluster specializzati, che riuniscono applicazioni dello stesso tipo. Per avvicinare fisicamente i dati alle applicazioni, lo storage viene installato all’interno o accanto ai server in modalità Das, ossia Direct-attached storage.
In questo modo si possono ottenere tempi di risposta più veloci migliorando le prestazioni di input e output.

L’importante è scalare
In generale, quando si considera una soluzione iperconvergente bisogna valutare anche la sua capacità di scalare. È inutilmente costoso avere un sistema che non permette di aumentare la capienza dello storage se non incrementando contestualmente anche capacità di calcolo e memoria.

Da qui il suggerimento di optare per architetture che consentono di utilizzare una San centralizzata come complemento allo storage collegato direttamente ai server. Questo consente una grande flessibilità, garantendo in ogni caso che l’allocazione dei dati sul “livello” di storage più adeguato alle esigenze prestazionali: i dati attivi rimangono sempre sullo storage collegato ai server, mentre quelli utilizzati con frequenza inferiore vengono memorizzati sulla San.

Infine, a conclusione di questa panoramica sui sistemi iperconvergenti, il Ceo di Datacore afferma che l’unico vero rischio che queste soluzioni comportano è di diventare sistemi isolati che richiedono gestione e manutenzione separate. Per questo è necessario pensare alla loro integrazione nell’infrastruttura globale.

lunedì 6 luglio 2015

La success story della realizzazione Datacore di 3CiME al Comune di Bologna


SANsymphony-V10 di DataCore per modernizzare l'infrastruttura storage del Comune di Bologna

La scelta di una soluzione software-defined ha permesso di rispettare tutte le esigenze e di contenere le spese (per il comunicato PDF, cliccate qui)

DataCore, azienda leader nel software-defined storage, illustra come la sua soluzione SANsymphony-V 10 sia stata utilizzata dal Comune di Bologna per risolvere l'esigenza di modernizzare la propria infrastruttura storage.
Il Comune di Bologna amministra una delle grandi Città italiane, 4300 i dipendenti , 3500 le postazioni informatiche, 50 uffici distribuiti sul territorio fra i quali Musei, Uffici amministrativi, Biblioteche oltre a 200 Scuole facenti anch'esse parte dell'infrastruttura del Comune. 


L'infrastruttura del Comune è composta da 2 Server Farm posizionate nelle 2 sedi principali, nelle quali si concentrano tutte le risorse, i sistemi di rete , i server , ridondati per garantire la continuità operativa indispensabile. 250 sono i server gestiti dei quali 200 circa virtualizzati tramite VMWare su blade HP e IBM. Il volume totale dei dati è di circa 50 TB (sono quelli oggi licenziati).  Tutte le sedi sono collegate in banda larga. 


A Stefano Mineo, Direttore Unità Servizi Infrastrutturali del Comune, l'amministrazione chiede di

  • aumentare la potenza della piattaforma tecnologica, compresa la sostituzione di HW arrivati alla fine del loro ciclo di vita, per gestire nuovi servizi IT, unitamente ad un sostanziale incremento delle performance per riuscire ad ottenere risposte rapide
  • garantire l' indispensabile business continuity
il tutto con il vincolo di un contenimento della spesa.
La prima risposta architetturale è stata quella di ridondare le due Server Farm, seguita dall'aumento della potenza dei sistemi con componenti tecnologiche virtualizzate e della capacità di storage.


"A questo punto è partita l'indagine che ha escluso l'adozione della classica soluzione di potenziamento dell'HW a favore del Software Defined Storage". dichiara Stefano Mineo che continua "abbiamo accantonato quindi l'idea di dotarsi di appliance forniti da HW vendor a favore di una soluzione SW per la gestione dei dischi destinati allo storage. Le motivazioni hanno riguardato l'aspetto economico, infatti l'adozione della soluzione Software-Defined elimina l'esigenza di dotarsi di ulteriore HW, oltre a garantire una maggiore flessibilità in fase di crescita e senza alcun vincolo rispetto all'acquisto di HW di uno specifico vendor per eventuali esigenze future" 

mercoledì 1 luglio 2015

DataCore migliora la sua piattaforma omnicomprensiva di Software-Defined Storage aggiungendo nuovi servizi iper-convergenti e il supporto al cloud OpenStack

L’ultima versione del software comprende nuovi servizi per gestire le prestazioni I/O end-to-end, ottimizzare la flash, integrare i backup, sfruttare al meglio lo spazio di archiviazione, erogare desktop virtuali e automatizzare l’installazione del Software-Defined Storage iper-convergente in tutta l’azienda

DataCore, azienda leader nel Software-Defined Storage (SDS),ha annunciato il rilascio di una nuova versione della sua piattaforma di servizi storage per ‘qualsiasi hypervisor, qualunque storage’ SANsymphony™-V10 e di DataCore™ Virtual SAN. La release dispone di numerose nuove funzionalità e supporta OpenStack Cinder, permettendo così a DataCore di offrire il suo set completo di servizi di Software-Defined Storage su cloud privato, ibrido e pubblico realizzato con OpenStack. Questa versione comprende anche nuove funzionalità e servizi per controllare e gestire centralmente e completamente le prestazioni I/O, ottimizzare la flash, integrare i backup, sfruttare al meglio lo spazio di archiviazione, mettere a disposizione desktop virtuali e automatizzare le implementazioni a livello aziendale di Software-Defined Storage iper-convergente.


Per consentire ai server x86 standard di disporre delle funzionalità di storage di livello enterprise indispensabili a soddisfare le odierne esigenze aziendali, sono stati integrati diversi nuovi servizi. La capacità di DataCore di offrire la più completa e unificata piattaforma iper-convergente di servizi per il Software-Defined Storage e la SAN virtuale ha consentito di allargare la lista delle alleanze e delle partnership con i produttori di server, che possono sfruttare al meglio le loro piattaforme hardware grazie alla versione più recente del software DataCore.


Servizi aziendali più potenti e numerosi: una piattaforma diSoftware-Defined Storage omnicomprensiva
Tra i nuovi servizi e le nuove funzionalità ci sono:
• Il Software-Defined Storage sulle architetture cloud e il supporto OpenStack: grandi imprese e fornitori di servizi cloud possono ora utilizzare una piattaforma DataCore SDS per centralizzare il provisioning e la gestione delle risorse di storage nuove o già esistenti tramite comandi standard OpenStack Cinder. In precedenza, le organizzazioni che dovevano creare un’infrastruttura cloud con OpenStack incontravano molte difficoltà per riuscire a utilizzare le risorse di storage già disponibili o per trovare nuovi dispositivi di storage non troppo costosi compatibili con OpenStack che fossero in grado di offrire funzionalità di livello enterprise per I loro ambienti cloud.

• Servizi iper-convergenti di desktop virtuale: questa versione comprende nuovi servizi VDI e strumenti per il deployment in grado di automatizzare la creazione e la gestione di desktop virtuali “stateful” con elevata disponibilità. Le implementazioni VDI ad alta densità così create sono convenienti e particolarmente adatte per quelle organizzazioni che hanno bisogno di offrire desktop a livello dipartimentale. Il software utilizza la tecnologia di caching ad alte prestazioni di DataCore e il thin provisioning per ridurre la dipendenza dallo storage fisico. Al contrario di altre proposte VDI iper-convergenti, quella di DataCore non richiede costose flash o sottosistemi a disco per raggiungere i livelli prestazionali necessari: per abbassare in modo significativo il costo totale di ogni desktop virtuale, ottimizza i server e le DRAM standard e utilizza al meglio i meno costosi dischi interni invece di richiedere l’uso di costosi sistemi di storage esterni.

• Servizi universali per la deduplica e la compressione dei dischi virtuali: i dischi virtuali possono ora essere deduplicati e compressi in background a scadenze prefissate per ridurre lo spazio occupato su disco. Al contrario di altri fornitori, che restringono questo tipo di funzionalità ai loro prodotti o a sistemi di storage esterni specifici, i servizi salva-spazio di DataCore si applicano universalmente a tutta l’infrastruttura, estendendo la deduplica e la compressione a livello di blocco a qualsiasi storage, file system o hypervisor.

• Servizi per l’integrazione del backup, supporto a Veeam e automazione: DataCore lavora con noti prodotti di backup di terze parti per semplificare la protezione totale dei dati e garantire il rapido ripristino con un elevato livello di granularità. DataCore supporta già prodotti come la tecnologia IntelliSnap di CommVault Simpana e Microsoft Data Protection Manager, che traggono vantaggio dalle snapshot online di DataCore per centralizzare il backup di una vasta gamma di applicazioni, hypervisor, sistemi operativi e dispositivi di storage. Questo aggiornamento offre funzionalità simili anche ai backup Veeam, consentendogli di sfruttare le snapshot a elevata efficienza di DataCore ed eliminare così le complicazioni legate all’uso di snapshot delle VM su host. I backup possono ora essere programmati e realizzati con maggiore frequenza, con un impatto minimo sulle applicazioni e migliorando i Recovery Point Objective (RPO). Il tutto per offrire maggiore produttività e rispristini più veloci.

• Servizi di console e gestione centralizzata per gruppi distribuiti: le organizzazioni che dispongono di pool di storage virtuali distribuiti in località diverse possono ora gestire i diversi gruppi di server DataCore tramite una singola interfaccia utente. Livelli di controllo separate possono essere assegnati ad amministratori diversi in base alle gerarchie dei gruppi di server, permettendo così di mantenere gestione e controllo centralizzati delegando responsabilità in infrastrutture di storage distribuite a un numero inferiore di persone.

• Servizi iper-convergenti per il deployment in situazioni comuni: con questa versione DataCore continua a semplificare e automatizzare notevolmente le modalità di installazione, configurazione e aggiornamento del software nei vari scenari e casi d’uso. Quest’ultima release semplifica l’impostazione iniziale in ambienti iper-convergenti, su file system scalabili su cluster, nelle configurazioni VDI, in situazioni miste con storage organizzato su file/blocchi e in installazioni multi-nodali a elevata disponibilità che utilizzano il software sia su piattaforma fisica sia virtuale (VM).

Una piattaforma SDS potente e centralizzata per gestire interamente le prestazioni I/O globali DataCore SANsymphony-V10 opera a livello infrastrutturale su tutte le tipologie di storage (flash, dischi e cloud) per automatizzare e ottimizzare le prestazioni e l’allocazione delle risorse. La nuova versione offre un potente gruppo di strumenti per profilare, monitorare e identificare i ‘punti caldi’ e gestirei carichi di lavoro applicativi che possono avere un impatto negativo sulle prestazioni. 

Tra le nuove funzionalità per il miglioramento delle prestazioni della release PSP2 ci sono:

• Ottimizzazione delle prestazioni per le flash: tra i miglioramenti presenti in questa versione ci sono quelli riguardanti il modo in cui DataCore gestisce la cache nelle operazioni di lettura da dispositivi basati su storage flash e a stato solido. Il risultato complessivo è quello di avere tempi di risposta più veloci, minori sovraccarichi e un utilizzo ottimale della costosa memoria flash.

• Strumentazioni e metriche arricchiti: la versione PSP2 offre maggiore visibilità sul comportamento I/O dei dischi virtuali e fisici, permettendo agli utenti di comprendere in modo dettagliato che cosa sta accadendo alle risorse di storage. L’aggiornamento comprende nuove metriche per la misurazione delle prestazioni dei dischi virtuali, mappe di calore migliorate con report analitici sulle tendenze prestazionali e un maggiore supporto per gli allarmi S.M.A.R.T. provenienti dai dispositivi fisici per aiutare gli amministratori IT a isolare meglio i problemi che riguardano prestazioni e dischi. Le nuove funzionalità aumentano la produttività e semplificano la gestione delle installazioni su vasta scala, riducendo contemporaneamente tempi e costi per l’identificazione delle cause dei rallentamenti applicativi.

• Un Random Write Accelerator (RWA) pronto per la produzione: l’aggiornamento precedente aveva introdotto questa innovazione, utilizzabile però solo per effettuare test in condizioni specifiche. Nella versione PSP2 questa limitazione è stata rimossa. Questa potente funzionalità converte le operazioni di scrittura casuale con elevati tempi di latenza in scritture sequenziali più adatte allo storage, aumentando fino a 30 volte le prestazioni dei carichi di lavoro che prevedono frequenti operazioni di scrittura casuale, come database, ERP e sistemi OLTP. Il risultato è quello di ottenere velocità simili a quelle offerte dagli SSD utilizzando però economici dischi tradizionali e di ridurre quindi la necessità di costose risorse flash. Questa funzionalità aiuta anche a ottimizzare le prestazioni dello storage flash.

Il gap tra server e storage si sta chiudendo, permettendo ai produttori di server di soddisfare le esigenze delle grandi imprese
Con i server che diventano sempre più potenti e più adeguati nella gestione dello storage, il divario tra i due ambiti continua a ridursi. In questa nuova era di hardware standardizzato e a basso costo quello che importa è il software. DataCore ha preso atto di questo inevitabile cambiamento e ha aperto la strada verso le soluzioni di Software-Defined Storage. Con questa versione, DataCore migliora la sua piattaforma per offrire il più completo e collaudato stack di servizi SDS oggi esistente. Il software ha l’obiettivo di offrire servizi per la gestione di dati e storage che non si limitino a un singolo dispositivo, ma che lavorino con differenti tipologie e marche di sistemi di storage, da quelli basati su flash ai dischi tradizionali, fino allo storage cloud. Per colmare definitivamente il divario tra server e storage, la nuova versione unisce un nutrito gruppo di servizi di storage di livello enterprise a una duratura architettura software progettata per seguire le curve di costo (che sono in continuo miglioramento) e le innovazioni tecnologiche del sottostante hardware. Le numerose partnership siglate con fornitori di server che operano a livello mondiale confermano la nuova tendenza che li vede alla ricerca dei vantaggi offerti dal Software-Defined Storage di DataCore sulle loro piattaforme. Tra i nomi più noti ci sono quelli di Huawei, Cisco, Fujitsu e Dell.


“Nella sua posizione di innovatore leader nella tecnologia di Software-Defined Storage per oltre 17 anni, DataCore ha visto una quantità infinita di dispositivi di storage che andavano gestiti e amministrati tutti in modo diverso,” ha detto George Teixeira, CEO di DataCore. “Abbiamo creato le soluzioni DataCore di Software-Defined Storage per abbattere questi muri e creare una piattaforma durevole e flessibile che permettesse ai fornitori di tecnologie per lo storage di lavorare insieme in modo trasparente. Stiamo continuamente migliorando le nostre soluzioni SANsymphony-V e Virtual SAN per consentire ai nostri clienti di ottenere il massimo vantaggio dagli investimenti già realizzati e di essere preparati ai cambiamenti di lungo termine grazie a un’architettura software progettata per assorbire le nuove tecnologie senza che l’adozione delle innovazioni costringa a interrompere temporaneamente l’erogazione dei servizi.”